venerdì 18 luglio 2014

Zaha Hadid, il MAXXI di Roma

http://eliinbar.files.wordpress.com/2012/08/scan_doc0025.jpgIl MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo è un museo di arte contemporanea, è stato progettato dall'architetto Zaha Hadid ed è gestito dall'omonima fondazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, presieduta da Giovanna Melandri.
Il museo è stato pensato come un luogo pluridisciplinare destinato alla sperimentazione e all’innovazione nel campo delle arti e dell’architettura. Nel MAXXI risiedono due istituzioni museali, il MAXXI arte e il MAXXI architettura, le cui collezioni permanenti sono incrementate sia attraverso l’acquisizione diretta di opere che tramite progetti di committenza, concorsi tematici, premi rivolti alle giovani generazioni, donazioni, affidamenti. Direttore artistico dal 3 settembre 2013 è il critico d'arte Hou Hanru.
Oltre ai due musei il MAXXI ospita un auditorium, una biblioteca e una mediateca specializzate, una libreria, una caffetteria e un bar/ristorante, gallerie per esposizioni temporanee, performance ed iniziative formative. La grande piazza che disegna gli spazi esterni può accogliere opere ed eventi dal vivo. 
http://www.polkadot.it/wp-content/uploads/2010/10/Maxxxi.jpgLa sede del MAXXI è stata progettata dall'architetto Zaha Hadid e si trova nel quartiere Flaminio di Roma. Il complesso architettonico – con i suoi 27 000 m² circa – costituisce un nuovo spazio urbano articolato e “permeabile” al passaggio. Un percorso pedonale esterno segue la sagoma dell'edificio e si apre in una grande piazza che, ripristinando un collegamento urbano interrotto per quasi un secolo dal precedente impianto militare, offre ai visitatori un luogo di sosta.
All'interno una grande hall a tutta altezza conduce ai servizi di accoglienza, alla caffetteria ed alla libreria, all'auditorium e alle gallerie destinate a ospitare a rotazione le collezioni permanenti dei due musei, le mostre e gli eventi culturali.

Nel luglio del 1998 viene bandito dalla Soprintendenza Speciale Arte Contemporanea, su incarico del Ministero per i Beni Culturali, il concorso internazionale di idee per la realizzazione a Roma del nuovo polo nazionale, culturale ed espositivo, dedicato all'arte e all'architettura contemporanee.
http://www.arcspace.com/CropUp/-/media/49570/maxxi_12.jpgLa giuria internazionale è chiamata a valutare 273 candidature, tra cui vengono selezionati i 15 progettisti ammessi alla seconda fase, che nei tre mesi successivi elaborano i progetti di concorso. Intanto, la ricerca di un'area dismessa in una posizione centrale e strategica della città, aveva portato, l'anno precedente, all'individuazione del grande complesso delle officine e dei padiglioni militari della ex caserma Montello al Flaminio, da anni inutilizzato, come luogo deputato ad ospitare il campus.
Le linee di indirizzo del concorso prevedevano di integrare il progetto con il contesto del quartiere Flaminio, di conservare l'edificio che affaccia su via Guido Reni e il grande corpo a due piani al confine con la chiesa parrocchiale, di creare spazi aperti lungo il perimetro del progetto, di porre attenzione all'illuminazione naturale e al controllo ambientale, di creare continuità nella circolazione e nei percorsi.
http://ad009cdnb.archdaily.net/wp-content/uploads/2009/12/1260973109-maxxi-rome-zha-8339-528x351.jpgA fine febbraio 1999 la giuria seleziona il progetto vincitore, realizzato da Zaha Hadid. È un campus multifunzionale che compone e integra diversi spazi articolati e complessi: funzioni museali e laboratori di ricerca, spazi di accoglienza e servizi di supporto al museo, funzioni commerciali e spazi per eventi, percorsi di collegamento interno e strade pedonali di carattere urbano si intrecciano su più livelli in un sistema dinamico e continuo. Gli studi e gli schizzi preliminari denunciano un'attenta lettura del contesto e delle preesistenze, tanto che la giuria sceglie il progetto non solo per la creatività della soluzione architettonica proposta, ma anche per la sua capacità di integrarsi nel tessuto urbano circostante. Nel luglio 1999, viene approvata la legge che istituisce il “Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee”, prevedendo al suo interno il Museo delle Arti contemporanee e il Museo dell'architettura, finanziandone la progettazione e la realizzazione, oltre che il funzionamento e l'acquisizione delle prime opere. L'approvazione della legge istitutiva e l'attribuzione dei primi fondi per il funzionamento e la costituzione delle collezioni consente al Centro di divenire immediatamente operativo, avviando le sue prime attività di programmazione culturale ben prima del completamento delle fasi progettuali e dell'avvio dei lavori per la sua realizzazione. Il Centro prende il suo nuovo e definitivo nome: MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

http://eliinbar.files.wordpress.com/2012/06/maxxi_rome_zh181109_rh2.jpgConcluso il concorso, le linee guida e le forme iniziali sono coerentemente sviluppate nel corso della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, che confermano l'idea di un campus urbano, in cui la tradizionale nozione di edificio si amplia in una dimensione più vasta, che investe tanto lo spazio della città quanto quello interno, a prevalente destinazione museale. L'articolazione funzionale, strutturata in aree con connotazioni precise, percorsi e zone polivalenti e flessibili, prevede sostanzialmente i due musei – MAXXI arte e MAXXI architettura – che ruotano intorno alla grande hall a tutta altezza attraverso la quale si accede ai servizi di accoglienza, alla caffetteria e alla libreria dedicata, ai laboratori didattici, all'auditorium e alle sale per eventi dal vivo e per convegni, alle gallerie dedicate alle esposizioni temporanee e alle collezioni di grafica e fotografia.
Il progetto si confronta con il sistema urbano delle caserme, adottandone il profilo contenuto e orizzontale. La circolazione interna confluisce in quella urbana, sovrapponendo più strati di percorsi intrecciati e di spazi aperti alle condizioni specifiche del luogo. Le complessità delle forme, il variare e l'intrecciarsi delle quote determinano una trama spaziale di grande complessità. L'andamento rigato della copertura contiene una memoria degli shed dei capannoni preesistenti. Il percorso pedonale – che all'interno diverrà museale – attraversa il sito seguendo la sagoma arrotondata del museo e scivolando sotto i volumi in aggetto degli edifici. Il progetto sembra alludere alle stratificazioni storiche e archeologiche della città di Roma che si presentano con la metafora dei layers digitali.
L'idea progettuale sul piano architettonico presenta un segno deciso che predomina negli spazi all'aria aperta, segnati dai volumi in aggetto, e negli ambienti di accoglienza, poi contraddetto dalla spazialità più sobria delle gallerie destinate a ospitare le collezioni dei due musei. Con differenti gradi di permeabilità, flessibilità e trasparenza, le diverse gallerie sono connotate dal controllo delle condizioni ambientali e di luce. Arte, architettura e spazi per eventi dal vivo convivono in una sequenza scenografica di suites caratterizzate da un uso modulato e zenitale della luce naturale. Lo spazio non si identifica esclusivamente in un percorso lineare, ma offre una gamma di scelte alternative per far sì che il visitatore non torni mai sui propri passi, godendo di suggestivi scorci panoramici sull'architettura, le opere e la città. 
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Edificio D
Due volumi dell'ex caserma Montello sono recuperati dal nuovo progetto, diventando parte integrante del campus: l'edificio su strada viene inserito completamente nel corpo principale del museo; l'Edificio D è stato, invece, sede provvisoria dell'attività espositiva e culturale del MAXXI, nell'attesa della costruzione del museo vero e proprio.
Il primo intervento di recupero e adeguamento funzionale, realizzato in tempi brevissimi e basato sul criterio del “minimo intervento”, ha riportato gli ambienti interni alla spazialità originaria, restituendo unitarietà alle due grandi sale. La struttura in ferro a vista, il pavimento in battuto di cemento in cui affiorano i residui della pavimentazione originale in mattonelle di asfalto pressato, la continuità delle finestre lungo i due lati lunghi, conferiscono luminosità e grande respiro agli spazi espositivi. La semplificazione e la neutralità cromatica delle finiture determinano spazi di grande flessibilità che si offrono alle più diverse soluzioni allestitive.
Al termine di una seconda fase dei lavori la palazzina ospiterà spazi articolati destinati a diverse funzioni per accrescere l'offerta del nuovo museo e sottolineare la sua dimensione di campus pluridisciplinare e polifunzionale: la bibliomediateca, il bar-ristorante, la libreria dedicata, gli uffici di direzione e amministrazione.
 Il MAXXI architettura è il primo museo nazionale di architettura presente in Italia. Il suo interesse è centrato tanto sull’architettura “d’autore” quanto su quella cosiddetta “anonima”. Nel museo convivono due anime distinte, quella che procede verso la storicizzazione dell’architettura del XX secolo e quella contemporanea che vuole rispondere agli interrogativi del presente, interpretando le aspettative della società attuale. museo storico e museo contemporaneo, pur possedendo caratteri e prospettive di sviluppo decisamente distinte, determinano una dimensione multipla e trasversale. Il MAXXI architettura si pone come interlocutore delle altre istituzioni culturali italiane del settore (quali la Biennale di Venezia o la Triennale di Milano), nel campo della formazione secondaria e universitaria e della rete dei centri e archivi di architettura. A livello internazionale, il MAXXI architettura aderisce e condivide gli obiettivi dell’ICAM, la Confederazione internazionale dei musei d'architettura.

Le collezioni
Il patrimonio del MAXXI architettura è costituito dalle acquisizioni dirette, ma è anche legato al sistema di gestione di un vero e proprio “patrimonio virtuale”, costituito dalla rete dei musei e degli archivi pubblici e privati presenti in Italia, che permette di estendere a dismisura il patrimonio di riferimento. Mediante intese e accordi specifici – in parte già in atto – è possibile considerare collegati al museo di architettura i fondi conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, l’Archivio Progetti IUAV di Venezia, l’Accademia nazionale di San Luca.
Oltre agli archivi personali, le collezioni di architettura comprendono gli archivi tematici, che raccolgono i progetti legati a un tema, come per esempio i materiali dei concorsi di progettazione promossi dalla DARC, tra cui quello per la realizzazione della sede del MAXXI e quelli legati alla missione istituzionale di promozione dall’architettura, come quelli destinati ai giovani architetti. Vi è infine una sezione che raccoglie disegni, modelli, schizzi e documenti legati a un progetto o a un singolo tema, e a questo circoscritti, che non possiedono cioè l’organicità presente in misura maggiore o minore in un archivio completo o in una sezione consistente di esso.
Le collezioni speciali raccolgono i prodotti delle attività - mostre, committenze, laboratori – derivanti dai progetti culturali e di ricerca dello stesso museo. Installazioni e progetti site specific concepiti e realizzati appositamente per il MAXXI, con il fine di esplorare i linguaggi e le forme di comunicazione della contemporaneità anche al di là degli strumenti disciplinari. Articolate per settori, le collezioni speciali raccolgono anche prototipi e oggetti di design, manufatti e oggetti significativi di realtà specifiche dell’architettura, come la sperimentazione legata alla costruzione e alla produzione industriale.
Le ricerche promosse dal MAXXI architettura hanno utilizzato la fotografia tanto come mezzo quanto come fine: come mezzo, in quanto strumento per l’indagine del reale, per registrare lo stato del paese nel suo mutevole paesaggio, mettendo a frutto le prerogative proprie del mezzo fotografico: documentare e interpretare per costituire memoria e formare coscienza. Il criterio guida nella scelta dei fotografi cui affidare le indagini è quello di individuare non semplici professionisti ma “autori” riconosciuti per la capacità interpretativa e per la qualità espressiva del loro lavoro. La selezione di autori presenti oggi nelle collezioni del MAXXI architettura non va intesa come esaustiva: è una collezione in fieri, che sarà ampliata con opere di altri autori – emergenti o di fama già consolidata – che compongono il panorama della fotografia d’autore.

La biblioteca
Il progetto di biblioteca è un’operazione già avviata molto prima dell’apertura del museo allo scopo di arricchire il patrimonio bibliografico già a uso esclusivo del personale della PARC. La biblioteca documenta la produzione artistica e architettonica contemporanea italiana e internazionale venendo così incontro alle esigenze degli studiosi, ma soprattutto in stretta connessione con le attività tecnico-scientifiche del museo quali le mostre, le relative attività didattiche e le acquisizioni di opere d’arte e architettura per le collezioni del museo.
Il progetto è stato pensato d’intesa con la Biblioteca della Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, con la volontà di formare, in futuro, un unico polo scientifico di riferimento, sia a livello nazionale, che internazionale, che operi in stretta interdipendenza. Il patrimonio librario, in costante accrescimento, è costituito da saggi, monografie, cataloghi di mostre, giornali e periodici specializzati, guide di architettura contemporanea, pubblicazioni sul paesaggio contemporaneo, dizionari di architettura contemporanea così come da fondi destinati a opuscoli, CD-Rom e DVD multimediali.
L’accrescimento della collezione, assicurato da una capillare campagna di ricerca finalizzata agli acquisti, è garantito anche dal continuo scambio di pubblicazioni con importanti musei e istituzioni culturali italiane ed estere, e da donazioni da parte di privati, collezionisti, artisti e gallerie. Il rapporto di scambio è stato avviato e curato sin dall’inizio del progetto.
Particolare interesse rivestono i fondi librari sugli artisti, le cui opere sono entrate a far parte della collezione permanente del museo, quelle dedicate alla museologia e alla museografia nonché alla didattica museale. La biblioteca del MAXXI è collegata al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), nella rete delle biblioteche italiane promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la cooperazione delle Regioni e dell’Università, nel Polo dell’Università di Roma "La Sapienza".

La videoteca
Alla base del programma culturale che sottende il progetto di creazione della videoteca del MAXXI, c’è l’intenzione di avvalersi delle energie tecniche e creative, che si vanno raccogliendo intorno al linguaggio del videodocumentario d’arte.
http://moussemagazine.it/blog/wp-content/uploads/2010/06/MaxxiAtaman-9-of-32.jpgIl programma acquisitivo per la videoteca, già avviato con la raccolta di un buon numero di prodotti, è orientato sia all’acquisizione di materiali di provenienza diversa, come archivi privati, produzioni di enti e istituzioni, mercato del video-documentario d’arte; sia alla produzione diretta da parte della PARC e del MAXXI, di video-documentari, su temi e figure, anche storici, legati alle proprie attività o ad altri, di interesse più generale per la ricerca contemporanea.
Per ciò che concerne l’architettura, l’iniziativa della videoteca riconosce e promuove il ruolo crescente dell’immagine filmica nell’ambito della documentazione e della comunicazione dell’architettura, attraverso la raccolta di documenti già esistenti e stimolando la produzione di nuovi contributi. I documentari fino a oggi realizzati rappresentano, nel loro insieme, le prime linee di indirizzo culturale del museo di architettura, nella duplice attenzione per la documentazione storica e per il taglio critico e interpretativo che propongono allo spettatore. I video prodotti dalla DARC per il MAXXI architettura sono Cataloghi della collana OperaDarc sulle mostre del MAXXI. In tal senso, la produzione delle video-interviste agli artisti della collezione già implementata andrà continuata e sviluppata.

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