giovedì 6 giugno 2013

Chrysler Building

Completato nel 1930, il Chrysler Building è uno dei simboli più noti di New York City. Alto 319 metri, si trova nell'east side di Manhattan, all'incrocio tra la 42a strada e Lexington Avenue. Costruito per la società automobilistica Chrysler, l'edificio è oggi posseduto da due società immobiliari, la Abu Dhabi Investment Council (per il 90%) e la Tishman Speyer Properties (per il restante 10%).
Di colore grigio-argento chiaro, si erge su una base di venti piani, al di sopra della quale si staglia un fusto intermedio alto 170 metri. Progressivamente, la sezione del fusto si restringe e culmina in una raggiera di acciaio inossidabile con finestre smerlate, sormontata da una guglia.
L’atrio è stato concepito come un mondo magico dagli effetti luminosi, dai costosi marmi color ruggine e dai lucidi metalli e riprendeva l’atmosfera di un allestimento hollywoodiano. Ogni ascensore è stato rivestito internamente con un differente intarsio in legno, con motivi ornamentali che richiamano gli stemmi araldici riportati sul corpo principale dell’edificio. Il rivestimento della torre è intarsiato con mattoni color grigio scuro che risaltano sulle superfici argentee, mentre gli spigoli danno l’impressione di conci angolari di massa maggiore.
Le finestre al centro di ogni facciata sono dettagliate per conferire un senso di forze verticali percorrenti l’intera altezza del fusto e terminanti sotto forma di un elemento centrale curvo; esse vogliono simulare i reali movimenti degli ascensori che salgono e scendono nel cuore dell’edificio.
Ma queste apparenze erano anche manifestazioni di fantasia ispirate al cliente: agli spigoli del quarantesimo piano, alla base del fusto principale, furono collocati quattro giganteschi tappi di radiatori Chrysler, in metallo, con relative alette. Accanto ad essi, corre tutto intorno all’edificio un fregio raffigurante ruote di automobili stilizzate con enormi perni argentati per coprimozzi. Il logo zigzagato della Chrysler appariva sulla muratura in mattoni a diversi livelli; in origine, all’interno della cuspide a raggiera e sotto la guglia, si trovava una scatola di vetro che conteneva il primo campionario di strumenti di Walter Chrysler (che, si diceva, fosse stata nascosta il giorno in cui l'Empire State Building sorpassò in altezza il Chrysler). Intorno alla base della cuspide vennero sistemate delle colossali aquile americane, che si proiettavano come grondoni verso l'orizzonte. Il composito messaggio era chiaro: una celebrazione individuale nell'ambito del sistema economico americano.
La costruzione iniziata il 19 settembre 1928. In totale, quasi 400.000 rivetti sono stati utilizzati e circa 3.826.000 mattoni venivano lavorati a mano, per creare le pareti non portanti del grattacielo.
I vari particolari architettonici e soprattutto doccioni dell'edificio sono stati modellati dopo i prodotti automobilistici Chrysler.
Il nuovo progetto consisteva in un nuovo top, che non solo prevedeva l’utilizzo di materiali diversi come l’acciaio “Nirosta” con cui la punta del grattacielo venne ricoperta, ma un nuovo design Art Deco, con archi borchiati, finestre triangolari e un segreto, che avrebbe permesso al grattacielo di Chrysler di vincere la gara per l’edificio più alto del mondo contro la Bank of Manhattan al 40 di Wall Street, che veniva costruita nello stesso periodo.

Questo segreto era la guglia di acciaio, che fu tenuta nascosta all’'interno dell’edificio per settimane, prima di essere installata – in soli 90 minuti – sul Chrysler, nello sconcerto generale di riviste e opinione pubblica che avevano seguito la costruzione dei due palazzi scommettendo su chi avrebbe vinto la gara.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fc/Chrysler_Building_at_night.JPGSe a livello stradale il CB sembra un edificio come tanti altri a NYC, è al suo interno che la magnificenza è stata espressa senza sconti. Oggi non è più possibile raggiungere la gallery che dal 1930 al 1945 permetteva di vedere la città a 360° dal 71esimo piano. E non è nemmeno possibile fare tour guidati, salendo ai piani alti per vedere, ad esempio, le vestigia del Cloud Club frequentato da magnati che occupava ben 3 dei suoi piani (66esimo-68esimo). Ma anche solo la Lobby, visitabile gratuitamente, vi emozionerà: il soffitto, ristrutturato nel 1999, è un enorme murale di Edward Turnbull intitolato “Energy, Result, Workmanship and Transportation”, dove viene rappresentato il Chrysler Building stesso, i lavoratori che lo hanno costruito, mille decorazioni (e un aereo). Da lontano potrete poi vedere gli ascensori, anch’essi spettacolari lavori di intarsio in legno.
Incredibilmente, il Chrysler Building è un edificio “fatto a mano”. A differenza di molti grattacieli del periodo che utilizzavano materiali già pronti sul mercato, il CB è il risultato della lavorazione artigianale che aveva luogo al suo interno. La guglia, le finestre, le lamine di metallo che lo ricoprono,venivano lavorate nei laboratori che si trovavano al 65esimo e al 67esimo piano. Gli stessi gargoyles furono creati rielaborando aspetti estetici delle auto Chrysler, e la guglia è una rivisitazione della griglia di un radiatore. Al 31 piano si trovano le repliche giganti dei tappi del radiatore utilizzati da Chrysler nel 1929, mentre al 61esimo sono le aquile a svettare in tutta la loro maestosità gotica.

E tutto questo nel rispetto delle norme di sicurezza inconsuete per l’epoca, o forse no… nessun operaio perse comunque la vita durante la costruzione del grattacielo.

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