giovedì 30 maggio 2013

ORDINE DORICO


L’ordine dorico si definì nel Peloponneso e si diffuse in tutta la Grecia continentale e nelle colonie dell’Italia meridionale e della Sicilia.
Subì nel tempo una continua evoluzione stilistica, passando dalle forme più tozze del periodo arcaico a quelle equilibrate del periodo classico raggiungendo forme eleganti nel periodo ellenistico e romano, fino ad ispirare la codificazione dell’ordine tuscanico.

CORNICE: sporgente e priva di dentelli

FREGIO: suddiviso in metope (lastre marmoree quadrate decorate a bassorilievo) e triglifi (lastre marmoree rettangolari con tre scanalature)

ARCHITRAVE: liscio

CAPITELLO: formato da abaco (parallelepipedo schiacciato) ed echino (forma svasata)






FUSTO: rastremato verso l’alto, ornato da un collarino, percorso da venti scanalature con crinale divisorio tagliato ad angolo vivo.
Rapporto entasi-altezza 1:6

BASE: mancante nel modello greco (la colonna poggia direttamente sullo stilobate, il basamento dell’edificio), formata da plinto e toro nel modello romano.















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