Dubai, ecco l'isola a forma di palma

Le Palm Islands sono tre isole artificiali, Palma Jumeirah, Palma Jebel Ali e Palma Deira, antistanti Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.

Il Pantheon della Roma antica

All'inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana, chiamata Santa Maria della Rotonda.

Casa Batllò, Barcellona

Considerata una delle opere più originali del celebre architetto catalano Antoni Gaudí , l'edificio è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Giza e le sue Piramidi

Giza deve la sua importanza al fatto di ospitare, su un pianoro roccioso che si trova alla periferia della città, una delle più importanti necropoli dell'antico Egitto.

I trulli pugliesi

I Trulli di Alberobello sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.

Villa Adriana, Tivoli

Costruita a partire dal 117 d.C. dall’imperatore Adriano, è la più importante e complessa Villa a noi rimasta dell’antichità romana.

Mediateque di Toyo Ito, Sendai

Toyo Ito: quando la comunicazione è come la luce.

venerdì 7 giugno 2013

Palazzo dei congressi nazionale brasiliano, Brasilia

Niemeyer organizzò una competizione per lo schema di progetto di Brasilia, la nuova capitale, e il vincitore del progetto fu il suo vecchio maestro e amico, Lúcio Costa. Niemeyer volle progettare gli edifici e Lucio la pianta della città.
Entro alcuni mesi, Niemeyer progettò un grande numero di edifici residenziali, commerciali e di governo. Tra loro c'era la residenza del Presidente (Palácio da Alvorada), la casa dei deputati, il Congresso Nazionale, la Cattedrale (una struttura iperboloide), diversi ministeri, per non parlare degli edifici residenziali. Vista dall'alto la città può essere vista come elementi che ripetono se stessi in ogni edificio, che forma un'unità formale. La cattedrale di Brasilia è particolarmente bella, con diversi simbolismi moderni. La sua entrata è ampia e chiara, l'illuminazione dei corridoi contrasta con l'atrio, illuminato dalla luce naturale.
Le visioni di Oscar Niemeyer - Il Palazzo del Congresso con la cupola del Senato (concava) e quella della Camera dei Deputati (convessa) - BrasiliaDietro la costruzione di Brasilia c'è una monumentale campagna per costruire un'intera città nel desolato centro del paese, migliaia di chilometri da qualsiasi altra città maggiore. L'intuizione di Kubitschek era di stimolare l'industria nazionale, integrando aree del paese distanti, popolare regioni inospitali e portare il progresso a regioni ove "only cattle ranching had a foothold" (molti storici paragonano la costruzione di Brasilia alla colonizzazione americana del West). Niemeyer e Lúcio Costa usarono quest'intuizione per testare il nuovo concetto di piano pilota: strade senza transito (Niemeyer avrebbe detto che è irrispettoso verso l'uomo impiegare 20 minuti per spostarsi da una regione a un'altra). Gli edifici, sostenuti da colonne, avrebbero permesso di liberare lo spazio, permettendone la condivisione con la natura.
Il progetto era sorretto anche da un'ideologia socialista: a Brasilia tutti gli appartamenti sarebbero stati posseduti dal governo e affittati ai lavoratori. Brasilia non ha zone "migliori", cosicché i ministri e i comuni lavoratori devono condividere gli stessi edifici. In seguito, molti di questi concetti sono stati ignorati o cambiati da altri presidenti, portatori di visioni diverse. Brasilia fu progettata, costruita, e inaugurata entro 4 anni. Dopo di allora, Niemeyer fu nominato capo responsabile del collegio di architettura dell'Università di Brasilia. Nel 1963, divenne un membro onorario dell'American Institute of Architects negli Stati Uniti; lo stesso anno ricevette dall'Unione sovietica il Premio Lenin per la pace.
Nel 1964, fu invitato in Israele da Abba Hushi, sindaco di Haifa, per pianificare il campus dell'Università di Haifa. Al suo ritorno in Brasile trovò un paese completamente diverso. In marzo, il presidente João Goulart, succeduto a Jânio Quadros nel 1961, fu rimosso con un colpo di stato. Il generale Castelo Branco assunse il comando del paese, che sarebbe stato trasformato in una dittatura fino al 1985.

Le Corbusier, La Cappella a Ronchamp

Notre-Dame du Haut è il nome di una cappella situata a Ronchamp, presso Belfort in Francia realizzata dall'architetto Le Corbusier secondo i canoni dell'architettura brutalista (vedi anche Razionalismo). È considerata uno dei più celebri esempi di moderna architettura religiosa.
Iniziata nel 1950, la chiesa fu consacrata il 20 giugno 1955.
La struttura è in gran parte di calcestruzzo ed è relativamente piccola, racchiusa da mura spesse, con il tetto rovesciato sostenuto da colonne incorporate all'interno delle mura, si presenta come una vela ondeggiante nelle correnti ventose sulla cima della collina. La Chiesa cristiana è stata vista come la nave di Dio, portando la sicurezza e la salvezza dei seguaci. All'interno, gli spazi lasciati tra le pareti e il tetto e piena di finestre a lucernario, così come la luce asimmetrica dalle aperture a parete, servono a rafforzare ulteriormente la sacralità dello spazio e rafforzare il rapporto dell'edificio con l'ambiente circostante. L'illuminazione all'interno è morbida e indiretta, dalle finestre a lucernario e si riflette sulle pareti bianche della cappella con proiezione di torri.
La struttura è costruita per lo più da cemento e pietra, che era un residuo della cappella originaria costruita sul sito collinare distrutta durante la seconda guerra mondiale. Alcuni hanno descritto Ronchamp come il primo edificio post-moderno. E 'stato costruito nei primi anni 1950.
La parte principale della struttura è costituita da due membrane in calcestruzzo separate da uno spazio , formando un guscio che costituisce il tetto dell'edificio. Questo tetto, sia isolante e impermeabile, è sostenuto da puntoni brevi. Questi muri che sono senza contrafforti seguono, in piano, le forme curvilinee calcolate per dare stabilità a questa grezza muratura. Uno spazio di alcuni centimetri tra il guscio del tetto e la busta verticale delle pareti fornisce una voce significativa per luce diurna. Il pavimento della cappella segue il pendio naturale della collina verso il basso verso l'altare. Alcune parti sono di pietra bianca di Borgogna, come lo sono gli altari stessi. Le torri sono costruite in muratura di pietra e sono sormontati da cupole di cemento. Gli elementi verticali della cappella sono costruiti con malta spruzzata su con una pistola e poi dipinto di bianco . Sia per l'interno che per l'esterno il guscio di cemento del tetto è stato lasciato grezzo, così come viene dal cassero. Per l'impermeabilizzazione  è stato effettuato un rivestimento esterno in alluminio. Le pareti interne sono di colore bianco, grigio soffitto.
La luce entra inoltre da decine di aperture delle più varie forme. Feritoie, finestre, vetrate e frangisole che determinano suggestivi effetti di luce valorizzati dal contrasto tra il bianco dell'intonaco ed il grigio sporco del cemento.
La chiesa è stata concepita per essere utilizzata anche all'esterno, dove, sotto l'ampio tetto, si trovano un altare e un pulpito. La costruzione può ospitare circa 200 persone.
L’indiscusso successo della cappella di Ronchamp, che ha rivoluzionato l’architettura religiosa negli anni Cinquanta, ha portato alla nascita di decine e decine di sue imitazioni. La struttura si rifà al brutalismo, come stile architettonico, termine usato per la prima volta nel 1954 in Inghilterra. Questo definiva non più dei volumi plastici ma brutali, rudi, con cemento a vista, dove tutto si unisce e si modella in un vigore architettonico armonioso.La chiesa è stata concepita per essere utilizzata anche all'esterno, dove, sotto l'ampio tetto, si trovano un altare e un pulpito, e quindi si possono celebrare le messe anche all’ aperto proprio davanti al monumento dedicato ai caduti della seconda guerra mondiale. Anche le tre campane, sono state collocate in giardino, rette da una struttura di acciaio. Non sono inserite in nessun modo nell’ edificio, questo per lasciargli la leggerezza e la sinuosità. L’edificio bianco, contrasta con il cielo azzurro e salendo verso la collina, ci si accorge di essere spettatori di qualche cosa di veramente geniale, la leggerezza del cemento, la stranezza delle forme che lasciano senza fiato i visitatori.

Frank Lloyd Wright , Solomon R. Guggenheim Museum

Il Solomon R. Guggenheim Museum è un museo di arte moderna e arte contemporanea, fondato nel 1937, con sede nella 5th Avenue 89, a New York, negli Stati Uniti d'America. La sua sede attuale è un'opera di Frank Lloyd Wright del 1943, tra le più importanti architetture del XX secolo.
Nel giugno del 1943, Frank Lloyd Wright ha ricevuto una lettera da Hilla Rebay, il consulente d'arte di Solomon R. Guggenheim, chiedendo l'architetto di progettare un nuovo edificio a quattro-anno-vecchio Museo di casa Guggenheim di Pittura Non-oggettiva. Il progetto si è evoluto in una lotta complessa pitting l'architetto contro i suoi clienti, i funzionari della città, il mondo dell'arte, e l'opinione pubblica. Sia Guggenheim e Wright sarebbero morti prima del 1959 il completamento dell'edificio. Il risultato che ne risulta, il Solomon R. Guggenheim Museum, testimonia non solo al genio architettonico di Wright, ma per lo spirito avventuroso che ha caratterizzato i suoi fondatori.
Inizialmente denominato Museo della pittura non-oggettiva (Museum of Non-Objective Painting), il Guggenheim fu costruito per esporre le avanguardie artistiche che si andavano sempre più imponendo, come l'astrattismo i cui artisti principali erano Vasilij Kandinskij e Piet Mondrian. Il museo fu trasferito nella sede attuale, quando l'edificio progettato da Frank Lloyd Wright fu completato.
Il caratteristico edificio, ultimo grande lavoro di Wright, catturò subito l'attenzione dei critici architettonici, ed è ancora mondialmente riconosciuto come uno dei capolavori dell'architettura contemporanea. Dalla strada, l'edificio assomiglia a un nastro bianco che si avvolge attorno a un cilindro più ampio in cima che alla base. Il suo aspetto è in forte contrasto con i più caratteristici grattacieli di Manhattan che lo circondano, fatto molto gradito a Wright, che dichiarò che il suo museo avrebbe fatto sembrare il vicino Metropolitan Museum of Art "simile a una baracca Protestante".
All'interno, la galleria espositiva forma una dolce spirale che sale dal piano terra fino alla cima dell'edificio. I dipinti sono esposti lungo i muri della spirale e in alcune stanze che si trovano lungo il percorso.
La maggior parte di coloro che criticano l'edificio si concentrano sul fatto che questo oscura le opere esposte al suo interno e che è particolarmente difficile appendere le opere lungo i muri né piatti né verticali della spirale, non sufficientemente illuminata dalla grande vetrata centrale.
Nel 1992, fu aggiunta all'edificio una torre rettangolare, più alta della spirale originale, progettata dallo studio Gwathmey Siegel and Associates Architects. L'edificio era già divenuto a tal punto un'icona che questa aggiunta al progetto di Wright fu molto contestata.
La spirale capovolta somiglia molto ad uno Ziggurat rovesciato tant'è che lo stesso Wright la denominò Taruggiz. Essa può essere vista quindi come una Torre di Babele rovesciata (che era appunto uno ziggurat ) col valore simbolico di voler riunire i popoli con la cultura (esso è infatti un museo d'arte) al contrario della divisione dei popoli avvenuta nella nota vicenda biblica della Torre di Babele. Altro significato simbolico è legato al sistema di scale a spirale che consentono sempre di guardare indietro sul cammino percorso.
Malgrado visivamente dia l'idea di una struttura ardita, l'edificio in realtà ha un funzionamento abbastanza classico. La rampa a spirale, a pianta circolare, è divisa in due parti. Nella parte esterna del cerchio si trova lo spazio espositivo che viene sostenuto da dei setti in c.a. che sono posizionati lungo i raggi del cerchio ogni 30°. All'interno del cerchio invece si trova il percorso di salita e discesa il quale è a sbalzo. I setti, di forma trapezoidale, si restringono andando dall'alto verso il basso fino ad avvicinarsi alla sezione minima di resistenza, lasciando poi il posto ad un tamburo circolare che corre lungo il perimetro esterno della spirale. In copertura i setti vengono prolungati così da formare i costoloni della cupola che sovrasta il grande spazio vuoto.

Palazzo dell'ONU, Wallace K. Harrison

Il 9 gennaio del 1951 venne inaugurata, a New York, la sede ufficiale dell’ONU, il famoso “Palazzo di Vetro“. La sede centrale delle Nazioni Unite è un grande complesso di edifici, su un terreno che gode del diritto di extraterritorialità.
Nelle intenzioni iniziali delle Nazioni Unite venne previsto, invece di un concorso, che l’edificio fosse progettato da un gruppo che fosse composto dai maggiori architetti mondiali dell’epoca, per dare un respiro “globale” all’opera.
L’architetto americano Wallace K. Harrison venne nominato come architetto capo e direttore della pianificazione, accanto a un consiglio di “consulenti” nominato dai governi membri. Il consiglio era composto da Nikolai G. Bassov (Unione Sovietica), Gaston Brunfaut (Belgio), Ernest Cormier (Canada), Le Corbusier (Francia), Seu-Liang Cheng (Cina), Sven Markelius (Svezia), Oscar Niemeyer (Brasile), Howard Robertson (Regno Unito), G.A. Soilleux (Australia) e Julio Villamajo (Uruguay). 50 progetti furono valutati dal team, e poi venne scelto un progetto basato su un’intesa tra il n. 32 di Niemeyer e il n. 23 di Le Corbusier. L’idea di Le Corbusier consisteva in un edificio che contenesse sia la Sala delle Assemblee e dei Consigli al centro del sito, mentre nei piani di Niemeyer trovano collocazione due separati edifici e una piazza pubblica.
L’edificio più noto della sede dell’ONU è, per l’appunto, il cosiddetto “Palazzo di Vetro”, nel quale è ubicata la sede del Segretariato.
Il “Palazzo di Vetro” è un grande parallelepipedo di 154 m di altezza, edificato tra il 1949 e il 1950, su progetto del citato architetto brasiliano, che si specchia nell’East River a Manhattan. La costruzione fu in parte finanziata da una donazione di 8,5 milioni di dollari di John D. Rockefeller Jr., che pesò sulla scelta dell’attuale collocazione negli USA e a New York rispetto alle moltissime altre opzioni possibile per la sede.
La costruzione del Palazzo dell’ONU fu proprio l’occasione per trovare una nuova tipologia edilizia per i grandi blocchi di uffici. Le autorità delle Nazioni Unite nominano nel ’47 una commissione di consulenti di vari paesi tra i quali Le Corbusier che prepara uno schema volumetrico, poi accettato dalla commissione, proponendo di collocare le tre funzioni, segretariato, le commissioni e l’assemblea generale, in tre distinti corpi di fabbrica, i primi due “grattacieli cartesiani” orientati perpendicolarmente fra loro.
Il progetto esecutivo è redatto da Fallace K. Harrison e Max Abramowitz fra il ’48 e il ’50. Le facciate brevi sono piene e lisce, con un rivestimento in marmo bianco, mentre le facciate lunghe sono due immense superfici vetrate, formate dalla ripetizione di un modulo finestra piccolo, che compare ben 2700 volte in ciascuna. In tal modo le facciate a vetri si presentano come due lastre unite al pari delle testate piene, anche perché il colore verde e la lucentezza dei vetri impastano il disegno dei montanti metallici.

Seagram Building, Mies Van Der Rohe

La costruzione del Seagram Building, progettata appositamente per l'azienda multinazionale canadese Joseph E. Seagram e figli, rappresenta lo sviluppo del progetto del Lake Shore Drive Appartments del 1951. Si caratterizza per la presenza dei tratti tipici della produzione del suo autore, Mies van der Rohe, in territorio statunitense.
Come nelle altre realizzazioni americane, infatti, il Seagram, presenta chiarezza compositiva e sintesi costruttiva, caratteristiche entrambe riconducibili a quello slogan fondato da Mies van der Rohe secondo il quale "less is more" e porta l'architettura a ridursi a pochi e fondamentali tipi edilizi, capaci di rispondere a mirati ed essenziali compiti funzionali.
Anche in questa costruzione, che raggiunge i 160 metri, l'architetto si misura con la tipologia del grattacielo, campo prediletto per la sperimentazione della struttura a scheletro.
La costruzione del Seagram Building può essere vista come il compimento di una ricerca teorica e pratica avviata in Germania dall'architetto attorno agli anni Venti e che ha per oggetto l'edificio per uffici, da lui concepito come una casa del lavoro, dell'organizzazione, da strutturare come "pelle ed ossa". Risulta così evidente come per Mies van der Rohe la progettazione di un grattacielo dovesse fondarsi sui principi di anonimato e di non artisticità, componenti, a suo modo, indispensabili per ogni manifestazione di autentica modernità.
La scelta urbanistica di Ludwig Mies van der Rohe, per questo edificio, si pose ai tempi come radicalmente nuova. Alto 39 piani, il Seagram sorge arretrato di 27,5 metri rispetto alla prospiciente Park Avenue. L'arretramento ha permesso la creazione di una piazza pavimentata di granito rosa ed arredata con piante e vasche d'acqua, dal cui basamento si eleva il parallelepipedo a pianta rettangolare del grattacielo, caratterizzato al piano terreno da una lobby alta 7,30 metri, segnata dai pilastri della struttura portante e dagli elementi di risalita.
L'arretramento rispetto al filo stradale, elemento estraneo alla morfologia urbana di New York, enfatizza il volume del grattacielo, mentre nel contesto, gli dà quella monumentalità che è stata da più parti definita " senza uguali". A chi percorre la grande strada newyorkese, il Seagram Building si mostra d'improvviso, in una prospettiva che esalta al massimo la perfezione delle sue dimensioni e del suo ritmo architettonico. Per l'esterno della costruzione, l'architetto ha usato materiali insolitamente lussuosi. Il rivestimento dell'edificio è stato realizzato con pannelli di bronzo scuro e vetro colorato ottenuti sul posto, con fasci profilati ad I di bronzo, fissati a montanti per far risaltare la progressione verticale della facciata. Alla sommità del grattacielo di 39 piani, il motivo modulare delle finestrature si interrompe per dar posto al grande volume degli impianti tecnici in esso racchiusi. La sofisticatezza urbanistica e le rifiniture dei materiali hanno imposto la costruzione del Seagram come un capolavoro nel design dei grattacieli.
Il Seagram Building si distingue chiaramente da tutte le case a torre costruite fino ad allora a New York. Arretrato rispetto al filo stradale di Park Avenue, l'edificio crea uno spazio urbano aperto che, risultato molto freddo e ventoso, serve soprattutto ad introdurre e valorizzare la facciata. I profili in cui esso si articola, sono sottolineati da giunti costituiti da elementi di bronzo appositamente fabbricati su richiesta dell'architetto. Mies ne scelse la sezione e potenziò lo spigolo sottile e visibile della I (per dare maggiore peso ottico) e avvicinò maggiormente le traverse. Anche grazie alle finestre, che nei piani ad ufficio prendono l'intera altezza di un piano, la facciata acquisisce così una verticalità determinante ed introduce nel quadro urbano, pur con una stessa struttura di base, un'immagine del tutto nuova.
Mies ha visto il Seagram Building, come la sua occasione di lasciare il segno nella città più bella del mondo. Purtroppo, quello che non sapeva era che la sua professionalità sarà interrogato dal New York Department of Education, che, dopo la costruzione è iniziata, improvvisamente ha iniziato ricordando l'architetto di fama mondiale, che non aveva una licenza per praticare l'architettura dello stato. Essenzialmente, lo hanno informato che doveva superare un esame che, in fondo lui aveva dimostrato l'equivalente di una formazione di scuola. Insultato, Mies si allontanò dal progetto, e l'architetto Philip Johnson ha continuato in sua assenza. Fortunatamente, Mies scuola avevano frequentato negli enti forniti Aquisgrana con i record corretti. Tornò al progetto, ma potrebbe essere un caso che New York stabilisce solo reclamo ad uno dei suoi edifici commerciali.
Eppure, Mies ha fatto bene per se stesso. Quando il Seagram Building è stato completato nel 1958, è diventato il più costoso edificio commerciale in tutto il mondo, ad un costo di circa $ 40 milioni. Eppure, la sua brillantezza è rimasta indiscussa. Con il tempo Mies scomparso nel 1969, tutte le principali città del mondo occidentale portava la sua impronta. Cosa non da poco, ma anche una sorpresa per un ragazzo che ha salutato da Aquisgrana, guardava al futuro anziché al passato, e ha trovato Dio, dove nessun altro ha pensato di guardare.