Il 9 gennaio del 1951 venne inaugurata, a New York, la sede ufficiale dell’ONU, il famoso “Palazzo di Vetro“. La sede centrale delle Nazioni Unite è un grande complesso di edifici, su un terreno che gode del diritto di extraterritorialità.
Nelle intenzioni iniziali delle Nazioni Unite venne previsto, invece di un concorso, che l’edificio fosse progettato da un gruppo che fosse composto dai maggiori architetti mondiali dell’epoca, per dare un respiro “globale” all’opera.
L’architetto americano Wallace K. Harrison venne nominato come architetto capo e direttore della pianificazione, accanto a un consiglio di “consulenti” nominato dai governi membri. Il consiglio era composto da Nikolai G. Bassov (Unione Sovietica), Gaston Brunfaut (Belgio), Ernest Cormier (Canada), Le Corbusier (Francia), Seu-Liang Cheng (Cina), Sven Markelius (Svezia), Oscar Niemeyer (Brasile), Howard Robertson (Regno Unito), G.A. Soilleux (Australia) e Julio Villamajo (Uruguay). 50 progetti furono valutati dal team, e poi venne scelto un progetto basato su un’intesa tra il n. 32 di Niemeyer e il n. 23 di Le Corbusier. L’idea di Le Corbusier consisteva in un edificio che contenesse sia la Sala delle Assemblee e dei Consigli al centro del sito, mentre nei piani di Niemeyer trovano collocazione due separati edifici e una piazza pubblica.
L’edificio più noto della sede dell’ONU è, per l’appunto, il cosiddetto “Palazzo di Vetro”, nel quale è ubicata la sede del Segretariato.
Il “Palazzo di Vetro” è un grande parallelepipedo di 154 m di altezza, edificato tra il 1949 e il 1950, su progetto del citato architetto brasiliano, che si specchia nell’East River a Manhattan. La costruzione fu in parte finanziata da una donazione di 8,5 milioni di dollari di John D. Rockefeller Jr., che pesò sulla scelta dell’attuale collocazione negli USA e a New York rispetto alle moltissime altre opzioni possibile per la sede.
La costruzione del Palazzo dell’ONU fu proprio l’occasione per trovare una nuova tipologia edilizia per i grandi blocchi di uffici. Le autorità delle Nazioni Unite nominano nel ’47 una commissione di consulenti di vari paesi tra i quali Le Corbusier che prepara uno schema volumetrico, poi accettato dalla commissione, proponendo di collocare le tre funzioni, segretariato, le commissioni e l’assemblea generale, in tre distinti corpi di fabbrica, i primi due “grattacieli cartesiani” orientati perpendicolarmente fra loro.
Il progetto esecutivo è redatto da Fallace K. Harrison e Max Abramowitz fra il ’48 e il ’50. Le facciate brevi sono piene e lisce, con un rivestimento in marmo bianco, mentre le facciate lunghe sono due immense superfici vetrate, formate dalla ripetizione di un modulo finestra piccolo, che compare ben 2700 volte in ciascuna. In tal modo le facciate a vetri si presentano come due lastre unite al pari delle testate piene, anche perché il colore verde e la lucentezza dei vetri impastano il disegno dei montanti metallici.
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