Cosa è un trullo?
I trulli sono esempi di architettura spontanea tramandata dai contadini
nello scorrere dei secoli.
Si tratta di strutture straordinariamente semplici, realizzate completamente a secco, senza uso di
malta, che si concludono con un tetto conico ricoperto di chiancarelle, pietre
larghe e strette disposte come le tegole di un tetto in anelli concentrici che
decrescono verso un foro in alto, chiuso da un monolito circolare su cui si
innalza il pinnacolo dalle forme curiose e misteriose. Sulle chiancarelle si
possono notare, in corrispondenza della porta d’ingresso, vari disegni dipinti
a calce.
Si tratta prevalentemente di simboli cristiani (ostia raggiata, cuore
trafitto di Maria ecc.) eccetto alcuni che sono pagani, probabilmente legati ad
usanze magico- religiose collegabili ad influssi della cultura greca e persino
di quelle egiziana, assira e babilonese.
Il contadino li riproduceva sulla propria abitazione per avere la
protezione divina contro ogni male.
Sulla sommità del trullo si trovano i “cucurnini”, ovvero multiformi
pinnacoli in pietra che hanno una funzione puramente estetica ma, secondo
alcuni studiosi, si ricollegano ad un antichissimo culto delle pietre e del
Sole.
La località in cui esse determinano totalmente il paesaggio, rendendolo
unico al mondo, è la famosa Alberobello.
I Trulli di Alberobello sono stati dichiarati Patrimonio mondiale
dell'umanità dall'UNESCO.
I Trulli possono essere annoverati tra gli esempi ancestrali di prototipo
delle costruzioni modulari che nel XX secolo, con l'affermazione
dell'architettura razionalista, avrebbero avuto il loro exploit. Essi possono
essere composti da un vano semplice (modulo unitario), oppure dall'accostamento
di più ambienti (moduli), che in genere vengono aggiunti per gemmazione attorno
al vano centrale.
L'unità costruttiva
modulare del trullo presenta una pianta di forma approssimativamente circolare,
sul cui perimetro si imposta la muratura a secco di spessore molto
elevato. Questa soluzione, da un lato restringe enormemente gli spazi interni,
ma dall'altro, unita alla quasi totale assenza di aperture ad esclusione della
porta d'ingresso e, raramente, di un piccolissimo foro in alto dotato di
finestrino per garantire un minimo ricambio di aria all'interno, ne fa un
interessantissimo esempio "ante-litteram" di bio-edilizia passiva. Il
grande spessore delle murature, unito al ridottissimo numero e dimensionamento
delle aperture (spesso solo la porta di ingresso e al massimo il piccolissimo
finestrino quadrato che fa da sfiato ai ridottissimi WC ricavati all'interno
per esigenze igieniche nel secondo dopoguerra) ne assicura un'elevatissima
inerzia termica, il che garantisce una buona conservazione del calore
all'interno durante l'inverno e le giornate più fredde,così come in estate
conserva il fresco che le murature stesse hanno accumulato durante la stagione
fredda e che cederanno a poco a poco fino alla seconda metà del mese di
agosto[senza fonte], quando, per effetto dell'inversione termica, si verifica
una sensazione di maggior calore all'interno che non all'esterno.
Le murature portanti, edificate così come descritto, vengono completate da
una pseudo-cupola che ne costituisce la copertura. Questa consiste in una
struttura autoportante – nel senso che non necessita di centinatura –
costituita da una serie concentrica di lastre orizzontali disposte a gradini
rientranti sempre più, man mano che si va verso l'alto, in cui ogni giro
completo è staticamente in equilibrio con quelli inferiori. Questo strato
interno di lastre calcaree di maggiore spessore, dette chianche, è completato
da quello esterno, costituente il vero e proprio tetto, in lastre più sottili,
dette chiancarelle, terminante in una chiave di volta frequentemente scolpita
con elementi lapidei decorativi a carattere esoterico, spirituale o scaramantico,
sporgenti al vertice del conoide di copertura.
Si pensa che inizialmente l'intera costruzione fosse costituita dalla sola
cupola, ma oggigiorno non si hanno conferme né smentite in tal senso. Inoltre
il trullo era una fortezza difensiva dagli attacchi nemici, per cui pochi sono
i trulli perfettamente intatti.
L'altopiano della Murgia, per la sua stessa natura geolitologica a matrice
essenzialmente calcarea, ha fornito la possibilità agli abili costruttori
delle epoche più remote di progettare e tramandare fino ai nostri giorni queste
costruzioni. Il territorio in cui più importante è la presenza dei Trulli si
identifica geograficamente con la Valle d' Itria, dove sono chiamati casiedde
(dal latino casella, piccola casupola, capanna). Qui la città di Alberobello
(Ba), avendo un intero quartiere, coincidente con il centro storico cittadino,
edificato integralmente con queste costruzioni, rappresenta a tutti gli effetti
la Capitale dei Trulli. Sino agli anni cinquanta del XX secolo, anche il comune
di Villa Castelli (Br) era costituito prevalentemente da trulli di cui oggi
restano pochi esemplari. Altre aree in cui particolarmente diffuso è questo
tipo di costruzione sono le zone rurali e/o periferiche delle cittadine
limitrofe Locorotondo, Castellana Grotte, Conversano, Noci,Putignano, Turi,
Bitonto e Monopoli in provincia di Bari, Martina Franca, Mottola, Crispiano,
Montemesola, Grottaglie in Provincia di Taranto; Cisternino, Villa Castelli,
Ostuni, Fasano, Selva di Fasano, Ceglie Messapica e Francavilla Fontana in
Provincia di Brindisi, che costituiscono la cosiddetta Murgia dei Trulli, ossia
un territorio omogeneo per la diffusione dei trulli, la popolazione sparsa
nelle campagne e la polverizzazione fondiaria.
Nelle campagne
circostanti a questi centri urbani negli ultimi decenni del XX secolo si è
ampiamente diffusa la cultura del recupero e riuso dei manufatti antichi che
connotano tale area, tanto da renderli appetibili ad un turismo stanziale ad
alto livello che ha portato investitori stranieri, per lo più inglesi ad
acquistare tenute di dimensioni considerevoli e spesso a trasferirvisi anche
per diversi mesi all'anno. Costruzioni simili sono presenti anche nella zona
costiera dell'altopiano della Murgia pugliese, a partire dai territori di
Monopoli e Polignano a Mare fino all'incirca a Barletta - rimanendo lungo la
costa - e fino ad addentrarsi nell'entroterra dei Comuni della Murgia
Nord-occidentale (Bari); tali costruzioni più vicine al mare ed utilizzate per
altri scopi, presentano evidenti particolari architettonici differenti da
quelli dei trulli propriamente detti, primo fra tutti la tipologia costruttiva
della volta che è centinata e non più costituita dal conoide autoportante
caratteristico del Trullo.
Anche nel Nord-Barese, nella Murgia Nord-Occidentale, si rinvengono
numerose costruzioni a trullo. Queste venivano soprattutto utilizzate dai
pastori, come ricoveri temporanei, e dagli agricoltori come depositi di
attrezzi oltre che come riparo da improvvisi eventi meteorici. Alcuni sono di
fattura molto pregiata e non si esclude che in talune epoche possano aver
rivestito ruoli importanti nella difesa del territorio dalle incursioni
saracene, altri invece molto più semplici.
Altri tipi di trulli, detti anche "pajare", sono molto diffusi
nei territori di Lizzano, Torricella, Sava e Maruggio ma un po' in tutto il
Salento. Per la costruzione della tipica struttura pugliese venivano utilizzate
pietre calcaree del posto, il cui utilizzo ne implicava la rimozione dai campi,
laddove impedivano la coltivazione. A ciò si deve l'esistenza di numerose
tipologie costruttive, le quali dipendendo molto dal tipo di pietra rinvenuta
(a chianca, tondeggiante, più o meno facilmente lavorabile, ecc.), variano
anche nel raggio di pochi chilometri.
Il Trullo nasce come una
tipica costruzione contadina in cui, a prescindere dalle diverse teorie
sulle motivazioni storiche che hanno portato alla sua diffusione in questa
particolare area che è la Valle d'Itria, il cozzaro (ovvero colui che coltivava
la terra del padrone) poteva avere un giaciglio dove dormire e tenere gli
attrezzi del campo. I lettini (generalmente semplici pagliericci poggiati sul
pavimento) dei bambini erano collocati in alcove ricavate in nicchie, generate
per gemmazione dalla muratura del trullo principale e separate da questo
tramite tende, che sopperivano, dati gli spazi angusti, alla funzione delle
porte.
Dal punto di vista dell'utilizzo degli spazi interni, il trullo è nato con
un solo piano abitabile, quello terreno (l'unica eccezione di un trullo a due
piani è il così denominato Trullo Sovrano, presumibilmente edificato
nell'Ottocento a scopo di promozione turistica). Tuttavia, per un migliore
utilizzo degli angusti spazi, man mano che le famiglie crescevano spesso si
ricorreva alla soppalcatura di uno o più vani allo scopo di allocarvi i
giacigli per i figli oppure di adibirli a ripostigli celati allo sguardo dei
visitatori occasionali.
Lo spazio davvero ristretto e la poca luce proveniente da quella che spesso
era l'unica apertura, l'uscio dell'ingresso, ha determinato l'adozione
praticamente generalizzata di un accorgimento elementare ma efficace per dare
agli ambienti profondità e luminosità allo stesso tempo: l'utilizzo di mobili
dotati di almeno uno specchio (a tutt' altezza o come specchiere su credenze),
collocati esattamente in posizione frontale all'entrata di ciascun trullo. Alcune
travi di legno, disposte trasversalmente in alto e tuttora visibili in alcuni
trulli, non hanno mai avuto funzioni strutturali ma hanno assolto piuttosto la
funzione di appendere vivande, provviste, stoviglie, attrezzi, in modo tale da
tenerli ben sollevati da terra, soprattutto quando il pavimento era ancora in
terra battuta e veniva spesso condiviso, con grande promiscuità, da persone e
animali domestici.
Si pensa che in origine i trulli fossero stati ideati in questo particolare
tipo di modalità costruttiva per evadere il pagamento delle tasse sulle case.
Ci sono varie teorie in proposito. Una di queste afferma che i Trulli venivano
usati per comunicare mediante segnali di fumo l'arrivo di eventuali controlli;
in quel caso venivano letteralmente scoperchiati, in attesa di essere
ricostruiti una volta passato il pericolo. Una diceria popolare vuole che
nell'approssimarsi della venuta del padrone che chiedeva il pagamento del dazio
per la residenza nel terreno, ai cozzari bastasse tirare via una sola pietra
per far crollare tutta la costruzione, facendo apparire il tutto come un
semplice cumulo di pietre.
CHE BRAVA
RispondiElimina