Dubai, ecco l'isola a forma di palma

Le Palm Islands sono tre isole artificiali, Palma Jumeirah, Palma Jebel Ali e Palma Deira, antistanti Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.

Il Pantheon della Roma antica

All'inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana, chiamata Santa Maria della Rotonda.

Casa Batllò, Barcellona

Considerata una delle opere più originali del celebre architetto catalano Antoni Gaudí , l'edificio è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Giza e le sue Piramidi

Giza deve la sua importanza al fatto di ospitare, su un pianoro roccioso che si trova alla periferia della città, una delle più importanti necropoli dell'antico Egitto.

I trulli pugliesi

I Trulli di Alberobello sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.

Villa Adriana, Tivoli

Costruita a partire dal 117 d.C. dall’imperatore Adriano, è la più importante e complessa Villa a noi rimasta dell’antichità romana.

Mediateque di Toyo Ito, Sendai

Toyo Ito: quando la comunicazione è come la luce.

venerdì 31 maggio 2013

Palm Islands, Dubai


File:Dubai Bauprojekte.png
Le Palm Islands sono tre isole artificiali, Palma Jumeirah, Palma Jebel Ali e Palma Deira, antistanti Dubai, negli Emirati Arabi Uniti: la prima, già realizzata fisicamente, è in fase di completamento, la seconda, anch'essa realizzata fisicamente, è ancora in fase di lavorazione, mentre la terza è agli inizi ed è ancora da realizzare da un punto di vista fisico.
Ciascuna isola avrà la forma di una palma, racchiusa da una mezzaluna e avrà un gran numero di centri residenziali, di intrattenimento e per il tempo libero. Le Isole delle Palme sono situate al largo della costa degli Emirati Arabi Uniti nel Golfo Persico e incrementeranno di 520 km le spiagge della città di Dubai.
Responsabile della loro costruzione è l'impresa locale Nakheel Properties, che ha a sua volta incaricato la belga Jan De Nul e la olandese Van Oord, esperte di dragaggio e specializzate nel recupero di terra dal mare.
Le prime due isole hanno richiesto approssimativamente 100 milioni di m³ di sabbia e roccia, mentre Palma Deira richiederà approssimativamente 1 miliardo di m³: tutto il materiale è ricavato localmente negli stessi Emirati. Sulle tre isole risiederanno oltre 100 alberghi di lusso, ville e appartamenti esclusivi sul mare, porti, parchi acquatici, ristoranti, centri commerciali, strutture sportive e terme.
La creazione di Palma Jumeirah ha avuto inizio nel giugno del 2001, mentre, poco dopo, sono iniziati quelli di Palma Jebel Ali. I lavori di Palma Deira, per la quale è prevista una superficie di 46.35 km², sono stati annunciati nell'ottobre del 2004: la sua costruzione dovrebbe richiedere circa 10–15 anni, pianificazione che però non tiene conto della stretta creditizia che ha colpito Dubai.
Le Isole delle Palme sono isole artificiali costruite con la sabbia dragata dal fondo del Golfo Persico dalla belga Jan De Nul e dalla olandese Van Oord. La sabbia viene spruzzata dalle draghe, guidate da un GPS differenziale, sull'area interessata con una tecnica nota come rainbowing (arcobalenaggio) a causa degli archi descritti in aria dalla sabbia spruzzata. Il bordo esterno della mezzaluna che racchiude le Isole delle Palme è un grande frangiflutti di roccia.
Il frangiflutti di Palma Jumeirah è stato ottenuto con più di sette milioni di tonnellate di roccia.
Il gruppo Jan De Nul ha iniziato i lavori di Palma Jebel Ali nel 2002, finendoli nel 2006: essa presenta una penisola (tronco più la parte centrale della chioma) lunga 4 km ed è protetta da un frangiflutti circolare di 17 km.


Palm Jumeirah  è costituito da un tronco d'albero, una corona con 16 fronde, e una mezzaluna che circonda un'isola che forma un 11 chilometri di frangiflutti. L'isola si trova a cinque chilometri di cinque chilometri. Si aggiungerà 78 chilometri alla linea di costa di Dubai. Nel corso dei prossimi tre-quattro anni, la prima fase di sviluppo sulla Palm Jumeirah creerà 4.000 residenze inclusi in una combinazione di ville e appartamenti.
Secondo il responsabile del progetto, Nakheel Properties, i residenti hanno cominciato a muoversi nella loro proprietà di Palm Jumeirah, alla fine del 2006, cinque anni dopo la bonifica iniziata. Questo segnò la fine della prima fase di costruzione, che comprendeva circa 1.400 ville su 11 delle fronde dell'isola e circa 2.500 appartamenti litorale in 20 edifici sul lato est del tronco.
Secondo i funzionari a Nakheel Properties , il processo di aggiunta di 78 chilometri da spiaggia è in corso. La costruzione è ora in ritardo e le spiagge si prevede di aprire all'inizio del 2010. La prima fase di Atlantis, The Palm Resort, è stato programmato per essere completato entro dicembre 2008. Atlantis, The Palm ha aperto il 24 settembre 2008.
Il "Golden Mile", la striscia di terra che si trova lungo il centro del tronco si affaccia sul canale, è fissato per il completamento nel primo trimestre del 2008. Gli inquilini hanno cominciato a muoversi in data 30 aprile 2009. Edilizia ha anche iniziato sul Palm Jumeirah Monorail , che avrà tre anni per completare e servirà come un sistema di trasporto tra la stazione di Porta al tronco della Palm Jumeirah e la stazione di Atlantide sulla mezzaluna. La monorotaia inaugurato il 6 maggio 2009, ma solo utilizzato l'Atlantis Hotel e stazioni Towers Gateway.

Palma Jebel Ali  
The Palm Jebel Ali Umar iniziò la costruzione nel mese di ottobre 2002 ed è stato dovrebbe essere completata a metà del 2008. Una volta completato, sarà circondare il Waterfront di Dubai . Il progetto, che è il 50% più grande del progetto Palm Jumeirah, comprenderà sei porti turistici, un parco acquatico a tema, un villaggio sul mare, case costruite su palafitte, e le passerelle che circondano le fronde di palma .
A partire dal primi di ottobre del 2007, la costruzione dell 'isola era in orario. La diga è stata completata nel dicembre 2006 e di opere infrastrutturali iniziata nell'aprile 2007.  costruzione Maggiore non inizierà fino a quando la maggior parte del lavoro infrastruttura è completa.
Uno dei primi edifici sulla Palm Jebel Ali è già in programma. Nakheel Properties invitati diversi architetti di progettare un edificio in una zona di metri quadrati 300.000. Il progetto vincitore è stato un edificio di Royal Haskoning, che ha lavorato anche su diversi altri progetti a Dubai. L'edificio può essere visto quì .
Dai primi segnali di un rallentamento del mercato immobiliare di Dubai, i prezzi delle proprietà di essere venduto sul Palm Jebel Ali sono stati segnalati per essere sceso del 40% in due mesi: la caduta viene attribuito alla crisi finanziaria del 2007-2010 .A causa del declino del mercato 2008, lavorare fermato sulla Palm Jebel Ali.
Nel 2012, la prima fase di quattro parchi a tema si aprirà sulla mezzaluna. Questi parchi, che insieme saranno chiamati "World of Discovery", saranno sviluppati e gestiti da Busch Entertainment Corporation . I parchi sono SeaWorld , Aquatica, Busch Gardens e Discovery Cove. Il mondo di Discovery sarà situato nella parte superiore della mezzaluna, che sarà la forma di un orca .

Palma Deira 
Il Palm Deira è stata annunciata per lo sviluppo nel mese di ottobre 2004. Nessun calendario per il completamento è stato annunciato. Il primo progetto annunciato era otto volte più grande della Palm Jumeirah e cinque volte più grande del Palm Jebel Ali. Il Palm Deira è destinato ad accogliere un milione di persone. Originariamente, il progetto ha richiesto un chilometro 14 del 8,5 dell'isola km con 41 fronde. A causa di un cambiamento sostanziale in profondità nel Golfo Persico, l'isola è stata riprogettata nel maggio 2007. Il progetto poi è diventato un 12,5 km da 7.5 isola chilometri con 18 fronde più grandi. Si trova lungo Deira .
All'inizio di ottobre del 2007, il 20% della bonifica dell'isola era completa come un totale di 200 milioni di metri cubi di sabbia è stato già utilizzato. Poi ai primi di aprile 2008 Proprietà Nakheel ha annunciato che più di un quarto della superficie totale del Palm Deira era stata bonificata. Questo è ammontato a 300 milioni di metri cubi di sabbia. Poiché l'isola è così grande, si è sviluppato in diverse fasi. La prima è la creazione di Deira Isola. Questa porzione siederà accanto al Deira Corniche , tra l'ingresso al Dubai Creek e Al Hamriya Port . I materiali promozionali stato che Deira Isola agirà come "la porta verso il Palm Deira" e di contribuire a rivitalizzare la zona di invecchiamento di Deira. Con l'inizio di aprile 2008, l'80% di recupero di Deira isola era completo.
Una nuova riprogettazione fu tranquillamente introdotto nel novembre 2008, riducendo ulteriormente le dimensioni del progetto.


CASA BATLLO', Antoni Gaudì


La Casa Batlló è un'opera del celebre architetto catalano Antoni Gaudí che sorge a Barcellona, in Spagna, al civico 43 del Passeig de Gràcia.
Considerata una delle opere più originali del celebre architetto, l'edificio è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Nel 1904 Josep Batlló, altolocato industriale del settore tessile, affidò a Gaudí l'incarico di rimettere a nuovo un modesto palazzo acquistato l'anno precedente sul Passeig de Gràcia, l'arteria principale del quartiere modernista dell’Eixample, zona eletta dalla borghesia catalana dell'epoca quale sede dei propri spettacolari palazzi. La costruzione originale era uno spazio molto stretto e allungato e dalla forma rettangolare, che rappresentava sicuramente una sfida per l'architetto catalano.
Il lavoro di Gaudí, completato nel 1907, modificò notevolmente l'aspetto dell'edificio, rivoluzionando la facciata principale, ampliando il cortile centrale ed elevando due piani inesistenti nella costruzione originale. Al piano terreno sorgevano le scuderie, destinate successivamente a magazzini, e l'androne comune. Il primo piano del palazzo, il cosiddetto piano nobile, fu destinato ad abitazione della famiglia Batlló mentre negli altri quattro piani furono ricavati otto appartamenti destinati all'affitto.

La facciata anteriore 

Il disegno della facciata principale cancellò ogni traccia del precedente progetto mantenendo però la originaria disposizione delle finestre.
Nella parte bassa della facciata, in pietra arenaria scolpita in forme sinuose, Gaudí concepì dei corpi aggettanti di aspetto zoomorfo e fantastico (motivi ossei), evidentemente ripresi dall'art nouveau e in un certo senso anche dal gotico(si pensi ai corpi pensili delle cattedrali gotiche).
Nella parte centrale della facciata, invece, Gaudí cercò un grande effetto di luminescenza attraverso la collocazione di dischi di maiolica frammentata e di vetri istoriati di diverse dimensioni e forme, secondo la tecnica del trencadís.
La parte alta è invece interamente ricoperta da tegole di ceramica vetrificata colorata, evocanti le squame di un rettile.
Un elemento caratterizzante della facciata principale è rappresentato dalla tribuna del piano nobile, interamente realizzata in pietra arenaria e composta da cinque aperture tondeggianti delimitate da colonne che richiamano delle gigantesche ossa. Le aperture sono chiuse da grandi vetrate colorate.
Le finestre dal secondo al quinto piano si aprono su una serie di balconi dal pavimento in pietra a forma di conchiglia, non presenti nella costruzione originaria, con una ringhiera in ferro battuto che ricorda la foggia di una maschera veneziana. Sul sesto piano si apre un unico balcone centrale a forma di fiore.

La facciata posteriore 

File:CasaBatllo 0171.JPGDecisamente meno spettacolare di quella anteriore, la facciata posteriore ne richiama comunque le linee sinuose, rappresentate da quattro terrazze continue in cui si alternano rientranze e sporgenze, con ringhiere di rete metallica in ferro battuto.
In corrispondenza del piano nobile si apre l'accesso al patio dell'appartamento della famiglia Batlló.
Alla sommità della facciata, in corrispondenza della soffitta e del parapetto della terrazza superiore, ritroviamo un coloratissimo trencadís a motivi floreali e geometrici.

Il piano di accesso fu interamente ristrutturato da Gaudì in modo da ricavarvi le scuderie (che a metà degli anni novanta sono state ristrutturate per essere utilizzate come sala convegni), un locale commerciale ed un androne comune in cui si trovano la rampa di accesso al piano nobile, il cortile centrale, interamente rivestito di ceramiche di diverse sfumature di azzurro e chiuso in alto da un grande lucernario, attorno al quale si snodano le rampe della scala comuni e all'interno del quale è collocato un ascensoreCeramica,marmoferro battuto e legno si alternano in sequenze sinuose in cui la mano del maestro si sofferma nella cura dei dettagli più minuti: porte, maniglie, campanelli, portano tutte il suo marchio inconfondibile.


L'appartamento del piano nobile, che ospitò la famiglia Batlló, è ampio circa 400 m2 ed è suddiviso in tre zone: la prima, che si affaccia sul Passeig de Gràcia, è occupata da un grande salone composto da tre locali comunicanti; nella parte centrale, disposta intorno al cavedio condominiale, trovano posto un vestibolo, la cucina, i bagni ed altri locali di servizio; sulla facciata posteriore si affacciano invece le camere da letto e la stanza da pranzo. Da quest'ultima si accede ad una grande terrazza, ampia oltre 200 m2 e riccamente decorato con trencadís che richiamano quelli della facciata principale.
Gli interni si fondono l'uno nell'altro e sulle pareti, come per l'esterno, sono assenti spigoli e linee rette. 
Su ogni piano si aprono due appartamenti di circa 200 m2. Ognuno degli 8 appartamenti ha una zona di servizi che si sviluppa intorno ad un cavedio centrale, da cui trae luce, mentre le stanze da letto e da pranzo danno sulla facciata posteriore, i saloni su quella anteriore.
Due degli appartamenti sono tuttora abitati da inquilini in affitto, gli altri ospitano uffici amministrativi della casa.
Nella realizzazione della soffitta Gaudí adottò una ingegnosa soluzione architettonica basata sull'utilizzo del cosiddetto arco catenario o arco equilibrato, che consente una omogenea distribuzione dei carichi eliminando la necessità di colonne, muri e contrafforti. Il risultato è un ambiente che richiama una caverna, o secondo alcuni la cassa toracica di un grande animale come la balena. In passato vi trovava posto la lavanderia dei condomini mentre oggi ospita un piccolo museo dedicato all'architetto catalano. Due scale a chiocciola collegano i locali della soffitta alla terrazza.
Il tetto invece viene realizzato in maniera zoomorfo-fantastica (si rifà infatti ad un dorso di drago), utilizzando anche qui la maioliche (questa volta intere) di origine artigianale, che definiscono e rendono più evidente il riferimento fantastico.
Gaudí inserisce nel progetto anche una torretta dalla forma circolare, non regolare, coronata dalla croce a quattro bulbi, che diventerà il biglietto da visita del grande architetto catalano.
Per la prima volta nella storia, Gaudí progettò oltre alla struttura del progetto anche l'illuminazione interna ed esterna, collocando luci di grande effetto alla base del tetto, della torretta e della facciata stessa.


giovedì 30 maggio 2013

ORDINE COMPOSITO


L’ordine composito ebbe origine dall’inserzione nel capitello corinzio romano di volute analoghe a quelle dell’ordine ionico. Quest’ordine tipicamente romano, già presente in età augustea (palestra di Pompei), fu largamente utilizzato soprattutto in età flavia e severiana (arco di Tito, terme di Caracalla).
Questo stile architettonico romano, utilizzato per la prima volta nell’Arco di Tito (81 d.C.), risulta da una combinazione dell’ordineionico e di quello corinzio.

CORNICE: decorata con dentelli

FREGIO: continuo

ARCHITRAVE: tripartito e coronato da modanature



CAPITELLO: caratterizzato da foglie stilizzate di acanto e caulicoli (elementi ornamentali rappresentanti steli arrotolati), sovrastati dal pulvino (curvato in due ampie volute) e dall’abaco (parallelepipedo schiacciato, talvolta modanato)





FUSTO: doppiamente rastremato, percorso da scanalature con crinale divisorio arrotondato.
Rapporto entasi altezza 1:8 o 1:9



BASE: Composita: formata da plinto, toro, doppia scozia e toro.




ORDINE TUSCANICO


L’ordine tuscanico si definì in ambiente etrusco ed italico (Paestum, tumulo della Cucumella a Vulci) come variante locale dell’ordine dorico.
Venne impiegato anche nell’architettura romana e fu poi ripreso
ed elaborato in età rinascimentale, soprattutto dal Cinquecento in poi.

CORNICE: sporgente e priva di dentelli

FREGIO: suddiviso in metope (decorazione a bassorilievo) e triglifi (con tre scanalature)

ARCHITRAVE: liscio






CAPITELLO: formato da abaco (parallelepipedo schiacciato) ed echino (forma svasata)

FUSTO: rastremato verso l’alto, percorso da venti scanalature con crinale divisorio tagliato ad angolo vivo, oppure liscio.
Rapporto entasi-altezza 1:6


BASE: Tuscanica: formata da plinto e toro



ORDINE CORINZIO


L’ordine corinzio si sviluppò dalla fine del secolo V a.C. e fu poi
molto diffuso nell’architettura romana.
Il primo esempio di capitello corinzio risale al secolo IV a.C. nel tempio di Apollo a Bassae. Secondo la tradizione l’inventore fu l’architetto Callimaco, che si ispirò ad un cesto depositato come offerta votiva sulla tomba di una giovane, coperto da una lastra quadrangolare, intorno al quale era cresciuta una pianta di acanto.

CORNICE: decorata con dentelli
FREGIO: continuo costituito da una decorazione vegetale, da
bucrani (elementi decorativi a testa di bue) e da patere (elementi decorativi a forma di scodella)

ARCHITRAVE: tripartito e coronato da modanature

CAPITELLO: caratterizzato da foglie stilizzate di acanto e caulicoli (elementi ornamentali rappresentanti steli arrotolati), sovrastati dall’abaco (parallelepipedo schiacciato, talvolta modanato)


FUSTO: doppiamente rastremato, percorso da scanalature con crinale divisorio arrotondato.
Rapporto entasi-altezza 1:8 o 1:9

BASE: Composita: formata da plinto, toro, doppia scozia e toro.







ORDINE DORICO


L’ordine dorico si definì nel Peloponneso e si diffuse in tutta la Grecia continentale e nelle colonie dell’Italia meridionale e della Sicilia.
Subì nel tempo una continua evoluzione stilistica, passando dalle forme più tozze del periodo arcaico a quelle equilibrate del periodo classico raggiungendo forme eleganti nel periodo ellenistico e romano, fino ad ispirare la codificazione dell’ordine tuscanico.

CORNICE: sporgente e priva di dentelli

FREGIO: suddiviso in metope (lastre marmoree quadrate decorate a bassorilievo) e triglifi (lastre marmoree rettangolari con tre scanalature)

ARCHITRAVE: liscio

CAPITELLO: formato da abaco (parallelepipedo schiacciato) ed echino (forma svasata)






FUSTO: rastremato verso l’alto, ornato da un collarino, percorso da venti scanalature con crinale divisorio tagliato ad angolo vivo.
Rapporto entasi-altezza 1:6

BASE: mancante nel modello greco (la colonna poggia direttamente sullo stilobate, il basamento dell’edificio), formata da plinto e toro nel modello romano.















ORDINE IONICO


L’ordine ionico si sviluppò principalmente in età arcaica nelle città greche dell’Asia Minore, per poi diffondersi nelle isole, in Grecia, in Magna Grecia e nell'Etruria.
In esso si fondono elementi propri del gusto greco con elementi desunti dalle vicine civiltà orientali.
La sua ricchezza decorativa si contrappone alla severità dell’ordine dorico.

CORNICE: decorata con dentelli

FREGIO: continuo

ARCHITRAVE: tripartito e coronato da modanature

CAPITELLO: formato da abaco (parallelepipedo schiacciato, molto sottile e spesso decorato), pulvino (curvato in due ampie volute) ed echino (forma svasata, ornato con decorazioni ovoidali)




FUSTO: doppiamente rastremato, percorso da ventiquattro scanalature con crinale divisorio arrotondato.
Rapporto entasi-altezza 1:7

BASE: Ionica (formata da plinto, doppia scozia e toro) oppure
Attica (formata da plinto, toro, scozia e toro).






ELEMENTI CHE COMPONGONO L’ORDINE ARCHITETTONICO



La TRABEAZIONE è la parte portata immediatamente
 sovrastante le colonne e posta orizzontalmente su di esse.E’ composta da:
- La cornice è il bordo o coronamento modanato della trabeazione.
- Il fregio è la parte della trabeazione situata sopra l’architrave e decorata con bassorilievi.
- L’architrave è l’elemento architettonico costituito da un corpo parallelepipedo disposto orizzontalmente e retto da piedritti.

La COLONNA è un elemento architettonico di sostegno a sezione circolare variabile.
E’ composta da:
- Il capitello è l’elemento architettonico che conclude superiormente
la colonna e costituisce il raccordo tra la medesima e la trabeazione.
- Il fusto è la parte sostanziale della colonna, costituita da una
struttura verticale a sezione circolare variabile, scanalata o no, in
genere formata da vari blocchi (rocchi) sovrapposti.
- La base è la parte inferiore della colonna.

Il PIEDISTALLO, mancante nell'ordine classico, è il basamento della colonna.
E’ composto da:
- La cimasa è la parte superiore modanata del piedistallo.
- Il dado è la parte intermedia, liscia, del piedistallo.
- Lo zoccolo è l’elemento architettonico d’appoggio del piedistallo.



PROPORZIONAMENTO DEGLI ORDINI ARCHITETTONICI

Secondo Vignola, nota l’altezza totale di un ordine architettonico, il piedistallo dovrebbe essere un terzo dell’altezza della colonna e la trabeazione un quarto.
Per ottenere queste dimensioni bisogna dividere l’altezza data NO in diciannove parti uguali, quattro delle quali sono destinate al piedistallo B, dodici alla colonna A e tre alla trabeazione C.
Definita in tal modo l’altezza della colonna, è possibile ricavare la Ndimensione del suo raggio nell'entasi a seconda dell’ordine architettonico di appartenenza.
Il diametro della colonna (doppio modulo) corrisponde a quello delle circonferenze ottenute suddividendo l’altezza della colonna in sette parti uguali (nell'esempio) nell'ordine tuscanico, in otto parti uguali nell'ordine dorico, in nove parti uguali nell'ordine ionico ed in dieci parti uguali negli ordini corinzio e composito, secondo una regola proporzionale consolidata.
Le tre semicirconferenze P, Q, R, suddividono l’altezza del fusto in tre terzi; quello in basso è il terzo inferiore e posiziona l’entasi della colonna, i due in alto rappresentano rispettivamente il terzo medio ed il terzo superiore.
Infine il sommoscapo (sezione superiore della colonna) deve avere un diametro pari ai cinque sesti dell’imoscapo (sezione inferiore della colonna).






LE MODANATURE

La modanatura è un elemento decorativo architettonico costituito da una fascia sporgente variamente sagomata secondo un profilo geometrico, continuo per tutta la sua lunghezza, con la funzione decorativa di sottolineare la suddivisione in parti dell’oggetto oppure di mediare il passaggio tra due superfici disposte ad angolo. Le modanature possono essere lisce oppure intagliate con decorazioni, prevalentemente vegetali stilizzate, o geometriche.

Il Listello o Filetto è una modanatura sottile a profilo rettilineo, presenta una superficie rettilinea verticale ed una orizzontale ed il suo profilo tende generalmente al quadrato.

L’Astragalo o Tondino è una modanatura sottile a profilo curvilineo
semplice (semicerchio convesso).

Il Guscio o Cavetto è una modanatura concava con sezione a quarto di cerchio.



L’Ovolo dritto o Echino è una modanatura convessa con sezione a quarto di cerchio.



Il Toro o Bastone è una modanatura convessa a sezione semicircolare.
Ha lo stesso profilo del tondino, ma dimensione maggiore.

La Scozia o Trochilo è una modanatura concava con sezione a semicerchio o tre quarti di cerchio, con una sorta di depressione nel listello inferiore, posta alla base di una colonna come elemento rientrante intermedio tra le due sporgenze dei tori.


La Gola dritta è una modanatura con sezione a doppia curva concava in alto e convessa in basso.



La Gola rovescia è una modanatura con sezione a doppia curva
convessa in alto e concava in basso.