mercoledì 5 novembre 2014

Auditorium Parco della Musica, Roma

http://www.ppbb.it/staging/wp-content/uploads/2012/01/aara71.jpgL'auditorium Parco della Musica è un complesso multifunzionale di Roma, realizzato per ospitare eventi musicali e culturali di varie tipologie. Fu inaugurato il 21 aprile 2002 con l'apertura della Sala Sinopoli; il 21 dicembre dello stesso anno fu poi aperto il resto del complesso e inaugurata la Sala Grande (intitolata a Santa Cecilia), con un concerto diretto da Myung-Whun Chung.
Nel 2012 l'Auditorium è stato teatro di 1.290 eventi per un totale di 1.001.661 visitatori, imponendosi come prima struttura culturale europea per numero di visitatori e come seconda al mondo dopo il Lincoln Center di New York.
Si sviluppa su un'area di 55.000 m² nel quartiere Flaminio, tra la Villa Glori, la collina dei Parioli e il Villaggio Olimpico, ed è stato progettato dall'architetto italiano Renzo Piano.

http://www.yeshotelrome.com/hotels-accommodation/wp-content/uploads/2013/03/Auditorium_Parco_della_Musica_cavea_Rome.jpgI volumi principali del complesso sono costituiti dalle tre sale da concerto, allocate in edifici di diverse dimensioni, con una forma che richiama quella di uno scarabeo; le tre sale sono coperte con lastre di piombo e disposte a raggiera intorno a un anfiteatro all'aperto, la cavea, che può accogliere circa 3.000 spettatori. Lo spazio circostante, dove le costruzioni non superano l'altezza della cavea, è occupato da altre strutture - ambienti di servizio, studi di registrazione, sale prove - mentre attorno all'insieme degli edifici corre un vasto terrazzo praticabile. Da qui, tra la sala Santa Cecilia e la sala Sinopoli, sono visibili i resti della villa romana venuti in luce durante la costruzione del complesso (la cui scoperta comportò una sostanziale modifica del progetto originario di Piano), i cui reperti sono esposti in un piccolo museo ricavato sotto la cavea.
Oltre alle tre sale da concerto la struttura comprende anche il Teatro Studio, tre diversi studi di registrazione, e il foyer (che in realtà è l'atrio comune alle sale). Sono stati aperti un bar, un bar-caffetteria e (con accesso anche alla strada) un bar-ristorante e una grande libreria. Il complesso ospita anche gli uffici della Fondazione Musica per Roma, che gestisce la struttura, e dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia, della quale è sede principale.  
http://vegobarocco.ru/wp-content/uploads/2013/07/013_auditorium_parco_della_musica_1.jpgLe tre sale sono esternamente formate da una base in mattone e dalla sala vera e propria, rivestita esternamente con listelli in piombo. Le sale sono state così battezzate:
  • Sala Santa Cecilia, in onore della patrona della musica, con 2756 posti a sedere;
  • Sala Sinopoli, in onore al direttore d'orchestra Giuseppe Sinopoli, con 1133 posti;
  • Sala Petrassi (già Sala Settecento), in onore al compositore contemporaneo Goffredo Petrassi, con 673 posti;
  • Teatro Studio, con 300 posti.
A queste si aggiunge la cavea di 3000 posti, intitolata a Luciano Berio.

Gli esterni 
http://www.tafter.it/wp-content/uploads/2009/09/auditorium-parco-della-musica-roma.jpgIl nuovo auditorium di Roma è uno dei vanti dell'amministrazione cittadina. A più di sessant'anni dalla demolizione della sala dell'Augusteo, la Capitale ha ritrovato una sala ideata espressamente per la musica classica. Renzo Piano, vincitore del concorso a inviti del 1993, ha lavorato in sinergia con Jürgen Reinhold dello studio Müller-BBM di Monaco di Baviera, che si è preoccupato di dotare le tre sale di un'acustica ottimale, e con l'architetto paesaggista Franco Zagari che si è occupato della consulenza urbanistica e degli spazi esterni.
Dal punto di vista urbanistico, una volta che la sagoma della nuova struttura ebbe preso forma ci si rese conto che, a causa delle dimensioni enormi, il complesso risultava fuori scala rispetto al tessuto urbanistico circostante. Un'ulteriore difficoltà derivò dalla necessità di modificare radicalmente il progetto a causa dei ritrovamenti archeologici: ad esempio, due dei tre "scarabei" furono traslati a Ovest, fino a sfiorare il viadotto di Corso Francia che taglia in due il Villaggio Olimpico, con la necessità di adottare alcuni accorgimenti relativi alla viabilità come, ad esempio, la chiusura al traffico automobilistico di viale De Coubertin.
http://www.auditorium.com/Auditorium_Commerciale/gallery/cavea/immagine%20fiera%20fiori%20283.jpgPer quanto riguarda le tecniche di costruzione, il cantiere ebbe vicende molto travagliate, sulle cui responsabilità è ancora in corso una vertenza giudiziaria (in corso d'opera il contratto con la ditta aggiudicataria fu risolto e fu indetta una nuova gara d'appalto). Ne è conseguita una forte lievitazione dei costi, sulla quale si sono concentrate critiche e accuse da parte della Corte dei conti.
L'area del Villaggio Olimpico, scelta dal consiglio comunale di Roma nel 1992 dopo un annoso dibattito non era considerata da tutti ideale, non solo per le dimensioni e la conformazione del terreno, ma anche per la distanza dalla metropolitana (la stazione più vicina si trova in piazzale Flaminio) e dalle direttrici del trasporto pubblico. Il progetto risentì anche di una situazione legislativa piuttosto precaria, poiché all'epoca non erano ancora entrate in vigore le nuove disposizioni comunitarie in materia d'impatto ambientale e le norme sulle opere pubbliche confluite nella "legge Merloni". Nel 1995 e nel 1997 il Consiglio superiore dei lavori pubblici emise dei pareri fortemente critici, che furono minimizzati dal sindaco di Roma Francesco Rutelli, che in quell'occasione fu sostenuto della stampa e da larga parte dell'opinione pubblica.
Altro problema irrisolto sono i parcheggi; i pochi parcheggi, all'interno dell'auditorium, sono considerati troppo cari dal pubblico, scoraggiandone l'uso. Pertanto le auto in sosta per i concerti invadono il quartiere del Villaggio Olimpico.

Gli interni
Una volta inaugurato nella sua integrità, l'auditorium ha incontrato sia consensi che critiche, soprattutto da parte degli architetti: in particolare, è stata criticata la scelta dei materiali per i rivestimenti (mattonelle di terracotta color ocra e lastre di travertino).
http://figure-ground.com/data/rome_auditorium/0021.jpgLe critiche alla sala grande si sono concentrate sull'inadeguatezza del riscaldamento e sulla difficile accessibilità. Non essendo stato possibile intervenire nel sottosuolo, la sala insiste su un piano molto elevato rispetto al piano di campagna, e per raggiungere le gallerie sono a disposizione solo due ascensori. Altre critiche sono state rivolte all'insufficienza dei servizi igienici e dell'aerazione, nei momenti di massima affluenza.
A cinque anni dall'inaugurazione, alcuni sostengono che una sala da oltre 2.700 posti sia sovradimensionata rispetto alle esigenze effettive del pubblico abituale dei concerti di musica classica: a parte poche occasioni (ad esempio, il Festival Abbado dell'ottobre 2005), sono numerose le poltrone che restano vuote. I costi elevatissimi richiesti per la manutenzione della gigantesca struttura hanno poi portato la società a cui è affidata la gestione dell'auditorium ad autofinanziarsi, cedendo i locali per manifestazioni come mostre, congressi, convegni, sfilate di moda e piste di pattinaggio. Dall'ottobre 2006, la "Città della Musica" ospita anche la Festa del cinema, che ha visto l'installazione di numerosissimi stand interni ed esterni e un'affluenza di pubblico notevole. Queste manifestazioni hanno tuttavia luogo in sale e ambienti che mal si prestano a questo genere di funzioni, con il rischio di favorire il veloce degrado delle strutture.

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