Dubai, ecco l'isola a forma di palma

Le Palm Islands sono tre isole artificiali, Palma Jumeirah, Palma Jebel Ali e Palma Deira, antistanti Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.

Il Pantheon della Roma antica

All'inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana, chiamata Santa Maria della Rotonda.

Casa Batllò, Barcellona

Considerata una delle opere più originali del celebre architetto catalano Antoni Gaudí , l'edificio è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Giza e le sue Piramidi

Giza deve la sua importanza al fatto di ospitare, su un pianoro roccioso che si trova alla periferia della città, una delle più importanti necropoli dell'antico Egitto.

I trulli pugliesi

I Trulli di Alberobello sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.

Villa Adriana, Tivoli

Costruita a partire dal 117 d.C. dall’imperatore Adriano, è la più importante e complessa Villa a noi rimasta dell’antichità romana.

Mediateque di Toyo Ito, Sendai

Toyo Ito: quando la comunicazione è come la luce.

lunedì 21 luglio 2014

Magma Architecture, London shooting venue

http://ad009cdnb.archdaily.net/wp-content/uploads/2012/06/1339638210-1204-mgm-olymp-1896--c--jl-diehl-528x350.jpgSituato nel quartiere di Londra Woolwich, "London shooting venue" di Magma Architecture, ospiterà gli eventi di tiro che si svolgeranno durante le olimpiadi. Composto da due strutture parzialmente chiuse ed una completamente chiusa, le costruzioni temporanee sono completamente mobili, facilmente smontabili e rimontabili in caso di necessità, senza compromettere l'integrità del terreno.
http://designalmic.com/wp-content/uploads/2012/07/LONDON-2012-OLYMPIC-SHOOTING-VENUE-By-Magma-Architecture-diagram-02.jpgCapriate modulari in acciaio, longheroni e volumi semplici realizzati con 18.000 metri quadrati di pvc a doppio strato teso sugli edifici. Le sporgenze circolari colorate fungono da nodi di tensione per sostenere la membrana, ma sono anche entrate ed uscite per la ventilazione naturale, che mantiene la temperatura interna confortevole. La tenda in PVC semi-trasparente riduce la necessità di illuminazione artificiale, rendendo il progetto quasi completamente autosufficiente.
L'aspetto fresco e leggero degli edifici esalta il carattere festoso e celebrativo dell'evento olimpico.
http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/02286/rab_getty_2286151b.jpgLa sede di tiro non è situata nel Parco Olimpico, ma ha la propria posizione a Woolwich per motivi legati alla caratterictica storica delle Royal Artillery Barracks. Si stima che più di 104,000 spettatori guarderanno le competizioni. I tre edifici comprendono 3,800 posti divisi tra due gamme parzialmente chiusa per 25 e 10/50 m la parte finale completamente chiusa. Insieme formano un campus sul campo verde. Con facciate lunghe fino a 107 m si rifanno alla lunghezza della struttura del Royal Artillery Barracks, ma hanno un' espressione architettonica contemporanea
magma architecture olympic shooting venue 10 Guidati dagli alti requisiti del client, l'Olympic Delivery Authority, la sostenibilità è stato un fattore chiave nel plasmare il design. Tutti i materiali saranno riutilizzati o riciclati. Tutti e tre i luoghi sono completamente mobili, ogni giunto è stato progettato in modo tale che possa essere poi rimontato; e sono stati utilizzati senza materiali compositi o adesivi. Inoltre, le facciate semitrasparente su due delle tre gamme riducono la necessità di illuminazione artificiale e la ventilazione è completamente naturale. Il dettaglio di tensionamento è stato raggiunto attraverso un'efficiente configurazione di componenti modulari in acciaio, comunemente utilizzati nel mercato degli edifici temporanei. La geometria a doppia curvatura è il risultato di un uso ottimale della membrana.

COR Building Miami

http://arch2o.com/wp-content/uploads/2012/04/1288983101-cor-3-1000x909.jpgDesign District di Miami sarà presto una casa non solo un altro edificio, ma COR. L'ambiziosa idea di progettare il primo condominio sostenibile ad uso misto a Miami è stato sempre un obiettivo di tanti architetti del mondo. E' alto 120 m  e rappresenta una sinergia dinamica tra architettura, ingegneria strutturale ed ecologia.  
Utilizza le ultime innovazioni ; delle turbine eoliche, fotovoltaico e acqua calda solare. Al termine la struttura ha ottenuto una certificazione LEED Platinum. Il pois guscio esoscheletro è iper-efficiente e allo stesso tempo fornisce una struttura edilizia di massa termica per l'isolamento, per l' ombreggiatura e per il raffreddamento naturale, un recinto per terrazze. E' composto da aree commerciali, uffici, aree fitness, e spazi residenziali puri (113 residenze da monolocali a attici) — COR fornisce una piattaforma flessibile in modo univoco per la valorizzazione di uno stile di vita
http://cdn4.alpolic-usa.com/wp-content/uploads/dbox_architectural_rendering_COR_by_oppenheim_architecture_design_2-385x580.jpg?88021a 
Tecniche di progettazione ambientale incorporate nel design:
- Energia rinnovabile in loco (ad esempio, pannelli fotovoltaici, turbine eoliche): turbine a vento, acqua calda solare
- Sistema acqua grigio
- Tetto verde di unità attico e con acqua bassa, paesaggistica, area piscina con materiali rinnovabili (ad es., bambù pavimentazione)
- Pavimenti di bambù
- Piastrelle di vetro riciclato
- Rubinetteria di alta efficienza
- Orinatoi senz'acqua
- Servizi igienici a doppi filo
- Coperture bianche a parete singola, membrana termoplastica su area meccanica
- Tetto verde: Attico che ospita terrazze e giardini
- Tetti e pareti altamente isolanti
- Vetro Low-e
- Finestre apertesi per ufficio e residenziale
- Low VOC vernici e adesivi
- Infrastruttura che richiama la  bicicletta: per incoraggiare i residenti e impiegati di ufficio pa muoversi in bici
- Portabici situati in livelli di parcheggio
- L'accesso al pubblico direttamente dalle fermate dell'autobus
- La pelle è un muro puro strutturale in cemento; che fornisce la massa termica e le schermature solari per raffreddamento naturale e riduzione.
http://assets.inhabitat.com/wp-content/blogs.dir/1/files/cormiami1.jpg

The Butterfly Eco Garden, Kunming, Cina

http://static.anygator.com.s3-website-eu-west-1.amazonaws.com/static-anygator2/thumbs/it/64/648659902604bf3ba31f96142c819a6b2d1851b9/big.jpgIl mondo farfalla Eco Garden (l'impero del nano) è situato nel villaggio di Jiaomu nel sobborgo occidentale di Kunming. Che copre più di 5.000 ettari, è il più grande giardino delle farfalle eco nel mondo con la copertura della vegetazione del 98 per cento.
Attualmente, ci sono in tutte le specie identificate circa 16.000 farfalle del mondo, tra cui la Cina vanta alcune 1.758 specie. Provincia di Yunnan in Cina sud-occidentale è chiamata ospita oltre 700 specie di farfalle quindi è soprannominata "Città natale di farfalle".Il giardino, in termini di fattori di Kunming, clima e flora ha introdotto da altrove il 60 per cento delle specie di farfalla globale con la quantità, raggiungendo oltre 100 milioni e la densità essendo 4~8 per metro quadrato.Il mondo delle farfalle Eco Garden è composto dal giardino delle farfalle, l'impero di nano e il quadrato di spazio-tempo selvaggio.
Il giardino delle farfalle 
A tema farfalle, Eco tutto il giardino esibisce una densità di 4~8 per metro quadrato. Nella sala delle farfalle e quelle "alberi delle farfalle", si possono assistere a masse di farfalle. A volte le farfalle possono essere "guidate" per una cerimonia di nozze o specificato sito in giardino per formare una vista spettacolare.
L'impero dei nani
Come un peculiare Regno, l'impero di nana è abitata da circa 100 nani che sono inferiore a 100 cm. Che cosa li rende diversi è che essi si sforzano di sfruttare le loro menti per sviluppare l'agricoltura (crescente fiori, verdure), alzando i cani e l'esecuzione di ristoranti ecc.
http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/01521/mushroom-houses_1521815i.jpg
The Butterfly Eco Garden è situato nel villaggio di Jiaomu, unità di Buji Town (Xishan District), circa 30 minuti dal centro; sono disponibili vicino a Lijianghe Bus Terminal di autobus (frequenza: 3 ogni giorno; partenza ore 08.30, 11.30, 14.30);
Per motivi di vegetazione all'interno del giardino, per i visitatori è meglio fare visite nei carri tour, berlina o a piedi.

Area Archeologica di Capo Colonna, Crotone

L'area archeologica di Capo Colonna è un sito archeologico statale situato in località Capo Colonna, vicino Crotone, raggiungibile tramite una strada costiera dal capoluogo.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8e/Tempio_di_Hera_Lacinia.png Il santuario di Hera Lacinia di Capo Colonna, dipendente dalla città di Crotone antica, fu uno dei santuari più importanti della Magna Graecia dall'età arcaica fino al IV secolo a.C., finché cioè fu sede della lega Italiota prima che si trasferisse a Taranto.
Il sito del santuario era in una posizione strategica lungo le rotte costiere che univano Taranto allo stretto di Messina, su un promontorio chiamato anticamente Lacinion, che diede anche l'epiteto alla dea venerata, Hera Lacinia. Il nome odierno invece ricorda le rovine del tempio (con l'ultima "colonna" in piedi), mentre il nome usato fino all'epoca moderna, "Capo Nao", altro non è che una contrazione del greco naos, che significa appunto tempio
Il santuario era stato edificato alla fine del VI secolo a.C. ed era anche chiamato di Hera Eleytheria, come resta testimoniato da un'iscrizione sul cippo del Lacinion, al Museo archeologico nazionale di Crotone. Nel XVI secolo fu quasi completamente saccheggiato per riutilizzare i materiali da costruzione.
Il complesso era composto da più edifici, dei quali sono oggi visibili alcuni resti. Il tempio vero e proprio era proteso verso il mare, di ordine dorico, con sei colonne sulla facciata (esastilo).
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/50/Capo_Colonna.pngIl tempio vero e proprio aveva la classica forma dei templi greci: un imponente complesso di 48 colonne in stile dorico alte oltre 8 metri e costituite da 8 rocchi scanalati. Il tetto era di lastre di marmo e tegole in marmo pario. Nulla si sa delle decorazioni che, però, erano certo presenti, come si può dedurre dal ritrovamento di una testa femminile in marmo della Grecia e pochi altri frammenti. La colonna, in stile dorico, fino al 1638 era affiancata da un'altra caduta per un terremoto e poggia sui pochi resti del possente stilobate.
Nelle adiacenze è tracciata una "Via Sacra" di una sessantina di metri e larga oltre 8 metri.

Al complesso del tempio appartengono anche almeno tre altri edifici chiamati "Edificio B", "Edificio H", "Edificio K":
    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8b/Capo_colonna.jpg
  • l'Edificio B, che presenta una pianta rettangolare, è ritenuto poter essere il tempio originario. Questa tesi è sostenuta dal ritrovamento di reperti che sarebbero datati già dall'VIII secolo a.C.;
  • l'Edificio H, di pianta quadrata, chiamato anche Hestiatorion, è suddiviso in vari locali. Il ritrovamento di suppellettili tipiche dei locali dedicati ai pasti può far dedurre che si trattasse dell'edificio-mensa e ristoro dei viaggiatori oltre che dei sacerdoti. In ogni caso la datazione di questo "Edificio H" viene posta al IV secolo a.C. quando il tempio già aveva assunto grande celebrità.
  • l'Edificio K, o Katagogion, risale anch'esso al IV secolo a.C., presenta una pianta a "elle" e ne rimangono solo i basamenti. Si presume trattarsi di un loggiato di colonne, sempre in stile dorico, che univa una serie di locali e un cortile. Probabilmente era la foresteria dove potevano trovare alloggio importanti visitatori, mentre i loro accompagnatori si dovevano accontentare di costruzioni molto meno raffinate e resistenti.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b6/Capo_Colonna_-_Area_archeologica_02.jpgGli scavi hanno riscoperto una parte delle decorazioni architettoniche originali, in marmo greco e databili a una fase di costruzione del V secolo a.C., che oggi si trovano a Crotone. Nel capoluogo si trovano anche i resti della copertura in marmo pario, successiva alla vittoria di Crotone su Sibari, e delle offerte votive, spesso con iscrizioni.

Il parco archeologico a Metaponto

Metaponto o Metapontum è un sito archeologico nei pressi di Metaponto, frazione del comune di Bernalda in provincia di Matera.
Il parco archeologico è a due chilometri dal Museo archeologico nazionale di Metaponto, dove sono custoditi molti dei reperti lì rinvenuti, a ridosso della strada statale 106 Jonica.
http://www.basilicatanet.com/public/web/nav/metaponto_tavolepalatine.jpgLe testimonianze di maggior rilievo del sito sono lantiquarium (una struttura ottagonale), il teatro, il castro romano, lagorà cittadina, la necropoli, i templi di Apollo Licio, Demetra, Afrodite, Hera e il monumento sicuramente più celebre sono le Tavole Palatine, il tempio che delimitava i confini dell'antica città dedicato ad Hera.
http://www.terraemaris.it/index_file/TempioMetaponto.jpgNell'area sacra sono situati il tempio di Atena (tempio C), il tempio di Apollo di cui vi è una prima fase che non sembra mai completata, giunta tuttavia ad uno stato avanzato (tempio B I) che si daterebbe intorno al 570 a.C., vi è poi una seconda fase (tempio B II) che sarebbe coeva al tempio A II. Il tempio di Hera (tempio A) di cui sono presenti solo le fondazioni e un secondo tempio di Hera (tempio A II) costruito sul precedente. Tutti i templi sono in stile dorico costruiti a partire dal 570 a.C. fino al 530 a.C.. Il tempio di Afrodite (tempio D) è stato invece edificato intorno al 470 a.C. in stile ionico. Con questo il numero dei templi ionici in Italia sale a cinque, si aggiunge a quelli di Elea, Ipponio, Locri e Siracusa. Davanti agli ingressi dei templi sono situati i resti degli altari con vari elementi decorativi.
http://www.gladiatorstour.it/public/viaggi/foto%202%20-%20parco%20archeologico,%20resti%20di%20colonne_1.jpgA est si sviluppa il muro di protezione dell'area sacra che la separa dall'agorà dove è situato il teatro. Nel VII secolo, questa zona era occupata da un ekklesistèrion (resti visibili), costituito da un terrapieno senza gradini e trasformato almeno due volte nel corso del V secolo. La forma definitiva messa in luce dagli scavi l'acquisirà nella seconda metà del IV secolo. Alle spalle di quest'area si erge un altare della fine del VI secolo recante l'iscrizione "Diòs Agorà" dedicato a Zeus.
A sud è invece posto un ampio portico e un recinto trapezoidale con i resti di due imponenti strutture, identificato da alcuni storici come luogo dedicato alla predizione alla religiosità misterica e visitato anche dallo sciamano Aristeas.
La città è protetta da una cinta muraria del VI secolo a.C. dotata di ingressi monumentali.

Il Tempio di Poseidone a Taranto

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicx3sBAU9m0bf9xvsctlqExRhZIzcey6jfqcUtw_MU0AUyNlikKli2BLdcxRZ2hM1EunDb28CTPbikKRqP6V-vFrW02D9OgvIpIDct-jnroa4fiUk1LgBE5BbkCGWMqv7Yf9je1XAWLRc/s1600/PxHIMu_Z.jpg
http://vagamondoblog.files.wordpress.com/2014/01/5412042466_62f3b5de5e.jpgIl Tempio di Poseidone (o Tempio Dorico) di Taranto, è il tempio più antico della Magna Grecia ed è l'unico luogo di culto greco ancora visitabile nel Borgo Antico. I ruderi del tempio, situati in piazza Castello, erano inglobati nella Chiesa della SS. Trinità, nel cortile dell'Oratorio dei Trinitari, nella Casa Mastronuzzi e nel Convento dei Celestini. Nel 1700 erano ancora visibili dieci spezzoni di colonne, ma furono rimossi e andarono dispersi durante il rifacimento del convento nel 1729. Verso la fine dell'Ottocento, l'archeologo Luigi Viola ne studiò i resti ed attribuì il tempio al culto di Poseidone, ma esso è più probabilmente da mettere in relazione con le divinità femminili di Artemide, Persefone o Hera. Altri reperti andarono dispersi con la successiva demolizione del convento nel 1926 e della vicina chiesa nel 1973. 
http://www.vengodalsud.it/wp-content/uploads/2012/10/colonne1.jpgLe 2 colonne di ordine dorico rimaste a testimonianza dell'antico tempio magno-greco, più una base con 3 tamburi o rocchi, furono realizzate in carparo locale ricavato dalla stessa acropoli, e rappresentano il lato lungo della "peristasis" del tempio, i cui resti sono stati individuati nel chiostro e nelle cantine del Monastero di San Michele, che fa da sfondo ai ruderi al fianco di Palazzo di Città. Sono alte ciascuna 8,47 metri, con un diametro di 2,05 metri e un interasse di 3,72 metri: dall'osservazione dell'area della "peristasis" e dal calcolo del rapporto tra la sua ampiezza e l'interasse, si suppone che il tempio avesse il fronte rivolto verso il canale navigabile, e che fosse costituito da 6 colonne sui lati corti e da 13 sui lati lunghi. Inoltre, sia il profilo del capitello che i "rocchi", molto bassi e sovrapposti senza un perno centrale, fanno risalire i manufatti agli inizi del V secolo a.C.
Tuttavia, la presenza di una piccola fossa vicino alle colonne, nonché le tracce presenti ai bordi della stessa, fanno pensare all'esistenza di una pavimentazione e di un'alzata in legno appartenenti ad un primo edificio di culto, in mattoni crudi e materiale deperibile, costruito alla fine dell'VIII secolo a.C. dai primi coloni spartani. L'area sacra sarebbe stata abbandonata definitivamente alla fine del III secolo a.C., quando la città fu conquistata dai Romani, per poi ritornare ad essere utilizzata nel VI secolo con silos, granai, quando la popolazione si ritirò nella penisola per motivi difensivi. Nel X secolo i resti del tempio avrebbero ospitato un luogo di culto cristiano, mentre dal XIV secolo una parte dell'area fu utilizzata per attività produttive con vasche di decantazione dell'argilla e piccole fornaci.

Come era fatto?
Attualmente, del Tempio di Poseidone rimangono due colonne e la base di una terza, ma da una serie di calcoli è emerso che sul lato lungo dovevano essercene almeno 13. La mancanze di tracce relative al lato corto del tempio rendono difficile precisarne le dimensioni, ma probabilmente era costituito da 6 colonne.
http://www.tarantomagna.it/wp-content/uploads/2013/10/ricostruzione-tempio-taranto-300x222.jpgAvanti alle colonne rinvenute doveva essercene almeno un’altra con un diametro più largo: le colonne situate agli angoli, infatti, venivano rese più robuste per conferire maggiore staticità alla struttura.
Ordine dorico, ionico e corinzio. I tre ordini dell’architettura greca restano impressi nella memoria degli studenti anche a molti anni dalla scuola dell’obbligo. Le due colonne di Taranto appartengono all’ordine dorico, il più essenziale dei tre, tanto per intenderci. Sono alte più di 8 metri e il materiale usato per costruirle è il carparo.
La scanalatura delle colonne aveva una precisa funzione: su di essa incideva la luce del sole, variabile nel corso del giorno, e questo creava dei piacevoli toni chiaroscurali che donavano all’edificio maggiore risalto.
L’ingresso del Tempio di Poseidone  si affacciava sicuramente sul canale navigabile perché quasi tutti i templi greci avevano il fronte rivolto ad oriente.

domenica 20 luglio 2014

Cesar Pelli, Petronas Twin Towers, Kuala Lumpur

http://www.donteverlookback.com/wp-content/uploads/2011/12/petronas.jpgLe Petronas Twin Towers o Torri Petronas, in malese Menara Petronas, sono due torri gemelle alte 452 metri, e costituiscono una delle più imponenti opere dell'ingegneria umana. Prendono il nome dalla compagnia petrolifera Petronas.
Costruite a Kuala Lumpur dall'architetto argentino Cesar Pelli tra il 1995 e il 1998, sono diventate il simbolo del progresso economico della Malesia. Possiedono 32.000 finestre. Gli edifici sono stati concepiti utilizzando la più avanzata tecnologia che ha permesso, fra l'altro, la realizzazione di un ponte (detto Skybridge) a 171 metri di altezza dal suolo che unisce i due edifici consentendo agli utenti del complesso di passare liberamente ed indifferentemente da una torre all'altra senza dover scendere al piano terra dell'edificio.
http://www.davidclapp.co.uk/-/images/portfolio/kuala_lumpur/kuala_lumpur_petronis_01.jpgLa pianta di ogni torre è disegnata secondo uno schema geometrico comune nell'architettura di tradizione islamica. È composta di due quadrati (simbolo del mondo materiale) ruotati e sovrapposti a formare una stella iscritta in un cerchio (simbolo della diffusione della religione islamica). Questo particolare simbolo geometrico, molto usato nell'iconografia islamica, racchiude insieme anche i significati di unità, armonia, stabilità e razionalità. Il design esterno richiama la cultura propria del Paese, incorporando motivi malesi tratti dall'artigianato tradizionale, adattati al carattere iper-tecnologico dell'edificio. Le torri furono inaugurate nel marzo 1996. La Torre Uno è occupata dalla compagnia petrolifera statale Petronas, la Torre Due dalle compagnie associate, mentre lo spazio restante è stato affittato a varie multinazionali. Al livello inferiore, si trova il teatro da 864 posti Dewan Filharmonik PETRONAS, sede della Malaysian Philharmonic Orchestra, e un'ampia biblioteca sull'energia, sul petrolio e le industrie collegate.
Le Torri Petronas hanno detenuto il primato di edifici più alti del mondo dal 1998 al 2004. Tuttavia questo primato è stato caratterizzato da polemiche e proteste per via della decisione da parte degli istituti internazionali di architettura di misurare l'altezza degli edifici comprendendo (nella misurazione) anche gli alti pinnacoli delle guglie, che fanno così lievitare artificiosamente l'altezza delle torri permettendo a questi edifici di "appena" 88 piani di superare colossi ben più grandiosi come la Sears Tower e le Torri Gemelle di New York. http://www.tourism.gov.my/-/media/Images/Tourism%20Malaysia/Assets/Places/States/kuala-lumpur/petronas-twin-towers/gallery-xlarge-600x400/petronas-twin-tower-10.ashx

La Grande Muraglia, Cina

http://www.tutti-turisti.com/risorse/mtsf1.JPGLa Grande Muraglia, nata in Cina come Wanli changcheng, consiste in una lunghissima serie di mura edificate nell'odierna Cina. La sua costruzione cominciò nel III secolo a.C. (circa 215 a.C.) per volere dell'imperatore Qin Shi Huang (letteralmente "Primo Imperatore della dinastia Qin"), lo stesso a cui si deve il cosiddetto Esercito di terracotta di Xi'an e l'ancora inviolato tumulo sepolcrale. Doveva servire a contenere le incursioni dei popoli confinanti, in particolare dei Mongoli, ma non si rivelò molto efficace, perché gli invasori riuscivano spesso a sfruttare i punti deboli rappresentati dalle porte che, giocoforza, la muraglia doveva avere.
http://www.easyviaggio.com/images/zooms/224/440x290/1.jpgLa lunghezza della muraglia è stata, fino a poco tempo fa, considerata di 6.350 chilometri con altezze variabili. Nel 2009, dalle misurazioni ottenute con più recenti strumentazioni tecnologiche (raggi infrarossi, GPS) la Grande Muraglia sarebbe lunga 8.851,8 chilometri, circa 2.500 chilometri in più di quelli stimati. Quest'ultimo dato sarebbe smentito da più recenti misurazioni che stimano in 21.196,18 km la lunghezza totale della Grande Muraglia Cinese.
È stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1987. È stata inserita nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno. L'insieme di muri conosciuto oggi come la Grande Muraglia Cinese nel passato è stato indicato da una serie di nomi diversi. L'attuale nome inglese si è evoluto a partire dai racconti entusiasti della "muraglia cinese" dei primi viaggiatori europei; entro la fine del XIX secolo "Grande Muraglia Cinese" è diventato il nome delle mura. In cinese, essa è più comunemente nota come Changcheng , che significa "lungo muro". Il termine può essere trovato nelle Memorie di uno storico (I secolo a.C.), dove si riferiva alle mura costruite dagli Stati Combattenti, e più in particolare, alle mura di Qin Shi Huang.Anche l'affermazione che esso è "lungo diecimila lǐ" (che in senso figurato significa "senza fine"), che si riflette nel nome completo cinese della Grande Muraglia in tempi moderni, deriva dalle Memorie, anche se le parole "Wanli Changcheng" erano usate raramente insieme prima dell'era moderna un raro esempio è il libro dei Song scritto nel 493, dove si cita il generale di frontiera Tan Daoji.
http://italian.cri.cn/chinaabc/chapter22/images/changchen1.jpgStoricamente, le dinastie dopo Qin hanno evitato di usare il termine changcheng per riferirsi alle loro "Grandi mura", in quanto si diceva cheil termine evocasse immagini della tirannia dei Quin. Invece, documenti storici indicano l' uso di vari termini come "frontiera" (sai),"bastione" (yuan),"barriera" (Zhang),"fortezze esterne" (waibao), e "muro di confine" (bianqiang), oltre a nomi poetici e popolari come "frontiera violetta" (zisai) e "drago della terra" (Dilong). Solo in tempi moderni changcheng è diventato l'unico termine per riferirsi ai lunghi muri di confine indipendentemente dal luogo o dall'origine dinastico, equivalente al termine occidentale "Grande Muraglia Cinese".
I cinesi erano familiari con le tecniche per costruire le mura già dal periodo della Primavera e Autunno tra l'VIII e il V secolo a.C. Durante questo periodo e il successivo Periodo dei regni combattenti, gli stati di Qin, Wei, Zhao, Qi, Yan e Zhongshan costruirono ampie fortificazioni per difendere i propri confini. Costruite per resistere all'attacco di armi come spade e lance, queste pareti furono fatte per lo più riempendo con terra e ghiaia lo spazio fra due pareti. Qin Shi Huang conquistò tutti gli stati avversari e unificò la Cina nel 221 a.C., istituendo la dinastia Qin. Con l'intenzione di imporre il dominio centralizzato e di prevenire il riemergere dei signori feudali, ordinò la distruzione delle sezioni di muro che dividevano il suo impero lungo i precedenti confini statali. Per difendere l'impero dal popolo Xiongnu del nord, ordinò la costruzione di nuove mura per collegare le restanti fortificazioni lungo la frontiera settentrionale dell'impero. Trasportare la grande quantità di materiali necessari per la costruzione era difficile, quindi i costruttori cercarono sempre di utilizzare risorse locali. Le pietre delle montagne furono utilizzate sulle catene montuose, mentre la terra battuta fu utilizzata per la costruzione in pianura. Non ci sono documenti storici intatti che indichino l'esatta lunghezza e il corso delle mura della dinastia Qin. La maggior parte delle mura antiche si sono erose nel corso dei secoli, e molto poche sezioni rimangono oggi. Il costo umano della costruzione non è noto, ma è stato stimato da alcuni autori che centinaia di migliaia, se non perfino un milione, lavoratori morirono nella costruzione delle mura durante la dinastia Qin. In seguito, e le dinastie del Nord fra cui la han e la Sui, ripararono,ricostruirono o espansero varie sezioni della grande Muraglia pagando molto per difendersi contro gli invasori del nord. Le dinastie Tang e Song non costruirono nessun muro nella regione in modo sostanziale. Le dinastie Liao, Jin, Yuan, che governarono la Cina settentrionale durante la maggior parte dei secoli X-XIII, costruirono delle mura difensive nel XII secolo, ma quelle erano situati molto a nord della Grande Muraglia come lo conosciamo, nell'odierna Mongolia, sia interna che esterna.
http://img.wallpaperlist.com/uploads/wallpaper/files/the/the-great-wall-under-clouds-wallpaper-5314456e94a0c.jpgL'idea di una Grande Muraglia fu ripresa nuovamente durante la dinastia Ming nel 14° secolo, e dopo la sconfitta dell'esercito Ming dagli Oirats nella battaglia di Tumu. I Ming non erano riusciti a ottenere una vittoria chiara sulle tribù della Manciuria e della Mongolia dopo le battaglie successive, e il conflitto che ormai durava da lungo tempo stava indebolendo l'impero. I Ming adottarono una nuova strategia per tenere lontane le tribù nomadi: la costruzione di muri lungo il confine settentrionale della Cina. Riconoscendo il controllo Mongolo stabilito nel deserto Ordos, il muro seguì il bordo del deserto meridionale, invece di incorporare la piegatura del Fiume Giallo.
http://www.veveri.it/img/storia/muraglia.jpgA differenza delle fortificazioni precedenti, la costruzione Ming era più forte e più elaborata a causa dell'uso di mattoni e pietra invece di terra battuta. Si stima che siano state costruite fino a 25.000 torri di guardia lungo il muro. Poiché le incursioni mongole continuarono periodicamente nel corso degli anni, i Ming dedicarono notevoli risorse per riparare e rinforzare le mura. Le sezioni vicino alla capitale Ming di Pechino sono stati particolarmente forti. Anche Qi Jiguang riparò e rinforzo il muro tra il 1567 e il 1570, aggiunse mattoni a delle sezioni in terra battauta e costruì 1.200 torri di guardia da Shanhaiguan Pass a Changping per avvertire dell'avvicinamento dei predoni mongoli. Fra il 1440 e il 1460, i Ming costruirono anche un cosiddetto "Liaodong Wall". Simile in funzione alla Grande Muraglia (della quale, in un certo senso,era un'estensione), ma più basico nella costruzione, il Muro Liaodong racchiudeva il cuore agricolo della provincia Liaodong, proteggendolo contro eventuali incursioni dai mongoli Jurched,Oriyanghan da nord-ovest e le Jianzhou Jurchens da nord. Mentre pietre e piastrelle furono utilizzate in alcune parti del Muro Liaodong, la maggior parte era in realtà semplicemente un muro di terra con fossati su entrambi i lati. 
http://www.artearti.net/assets/images/uploads/Muraglia4_.jpgVerso la fine della dinastia Ming, la Grande Muraglia contribuì a difendere l'impero dalle invasioni Manciù che ebbero inizio intorno al 1600. Anche dopo la perdita di tutta la regione Liaoning, l'esercito Ming mantenne il controllo dell'altamente fortificato passo di Shanhai, impedendo ai Manchu di conquistare il cuore della Cina. I Manciù furono finalmente in grado di attraversare la Grande Muraglia nel 1644, dopo che Pechino era già stata conquistata dai ribelli di Li Zicheng. Prima di allora, i Manciù avevano attraversato la Grande Muraglia più volte per razziare, ma questa volta era per conquistare. Le porte a Shanhaiguan furono aperte dal comandante generale Ming Wu Sangui il 25 maggio, che si alleò con i Manciù, sperando di usare i Manciù per espellere i ribelli da Pechino. I Manciù si impadronirono velocemente di Pechino, e sconfitto sia la dinastia Shun (fondata dai ribelli) e la restante resistenza Ming, stabilirono il governo della dinastia Qing su tutta la Cina. Sotto il governo Qing, i confini della Cina si estesero oltre le mura e la Mongolia fu annessa all'impero, quindi si interruppe la costruzione della Grande Muraglia. D'altra parte, il cosiddetto Salice Palisade, seguendo una linea simile a quella del muro Ming Liaoning, è stato costruito dai governanti Qing in Manciuria. Il suo scopo, però, non era la difesa, ma il controllo delle migrazioni. Gli arabi antichi avevano sentito parlare della Grande Muraglia Cinese nei periodi precedenti della storia della Cina già nel 14° secolo. Essi la associarono con i muri Gog e Magog di Dhul-Qarnayn del Corano, come il viaggiatore del Nord Africa Ibn Battuta aveva sentito dalle comunità musulmane locali a Guangzhou intorno al 1346. Marco Polo, nel suo Milione (scritto intorno al 1298), non fa invece alcun cenno ad essa.
http://www.viaggio-in-cina.it/grande-muraglia/image/greatwall-in-china.jpgSoltanto dopo che gli Europei raggiunsero la Cina Ming nei primi anni del 16° secolo, i racconti della Grande Muraglia iniziarono a circolare in Europa, anche se nessun europeo riuscì a vederla con i propri occhi per un altro secolo. Forse una delle prime descrizioni del muro, e della sua importanza per la difesa del Paese contro i " tartari " (cioè i Mongoli), potrebbe essere quella contenuta nel terzo Decada di Asia di João de Barros (pubblicato nel 1563). Altri racconti nelle fonti occidentali comprendono quelli di Gaspar da Cruz, Bento de Goes, Matteo Ricci, e il vescovo Juan González de Mendoza. Nel 1559, nella sua opera "Trattato della Cina e delle Regioni Vicine, " Gaspar da Cruz offre una discussione iniziale della Grande Muraglia. Forse il primo caso registrato di un europeo che entrò effettivamente in Cina attraverso la Grande Muraglia è del 1605, quando il fratello gesuita portoghese Bento de Góis raggiunse il Passo Jiayu nord-ovest dall'India. I primi racconti europei erano per lo più modesti ed empirica, copiando molto la comprensione contemporanea cinese del muro, anche se poi scivolavano in iperboli, compresa l'affermazione errata, ma onnipresente che le Mura Ming fossero le stesse che erano state costruite da Qin Shi Huang nel 3 ° secolo a.C..
Quando la Cina aprì le sue frontiere ai mercanti e ai visitatori stranieri dopo la sconfitta nella prima e nella seconda guerre dell'oppio, la Grande Muraglia diventò un'attrazione principale per i turisti. I diari di viaggio del tardo 19° secolo migliorarono ulteriormente la reputazione e la mitologia della Grande Muraglia, in modo tale che nel 20° secolo, si credeva che la Grande Muraglia fosse visibile dalla Luna o perfino da Marte. (Mentre in realtà non lo è, vedi paragrafo visibilità dalla Luna sotto.)

 http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7c/Great_Wall_of_China_location_map.PNGNonostante non ci sia un consenso unanime sulla definizione della Grande Muraglia Cinese, fatto che rende l'intero corso della Grande Muraglia difficile da descrivere nella sua interezza, il percorso della linea principale della Grande Muraglia che segue le costruzioni Ming può essere tracciato.
Il Jiayu Pass, situato nella provincia di Gansu, è il termine occidentale della Grande Muraglia Ming. Sebbene fortificazioni Han come il Yumen Pass e il Yangguan esistano più a ovest, le pareti ancora esistenti che portano a questi passaggi sono difficili da rintracciare. Dal Passo di Jiayu il muro viaggia in modo discontinuo lungo il Corridoio Gansu e nei deserti di Ningxia, dove entra il bordo occidentale del Fiume Giallo a Yinchuan. Qui le prime grandi mura erette durante la dinastia Ming tagliano attraverso il deserto Ordos verso il bordo orientale del Fiume Giallo. Lì a Piantou Pass nella città di Xinzhou, in provincia di Shanxi, la Grande Muraglia si divide in due con la 'Grande Muraglia Esterna'  che si estende lungo il confine della Mongolia con lo Shanxi in provincia di Hebei, e la "Grande Muraglia Interna"  che si estende verso sud-est da Piantou pass per circa 400 chilometri ( 250 miglia), passando attraverso passaggi importanti come il Pingxing pass e Yanmen pass prima di ricongiungersi con la Grande Muraglia Esterna a Sihaiye , in Yanqing County, Beijing.
Le sezioni della Grande Muraglia vicino al comune di Pechino sono particolarmente famose: erano frequentemente rinnovate e sono regolarmente visitate dai turisti al giorno d'oggi. La Grande Muraglia Badaling vicino Zhangjiakou è il più famoso tratto della Muraglia, e per questo è stato il primo tratto ad essere aperto al pubblico nella Repubblica popolare cinese, così come il tratto un po' più in là per che era mostrato ai dignitari stranieri. A sud di Badaling c'è il passo Juyong, quando veniva utilizzato dai cinesi per proteggere la loro terra, questa sezione del muro aveva molte guardie per difendere Pechino, la capitale della Cina. Realizzata in pietra e mattoni dalle colline, questa porzione della Grande Muraglia è di 7,8 metri di altezza e di 5 metri di larghezza. Una delle sezioni più suggestive del Grande Muraglia Ming è dove si inerpica per pendii estremamente ripidi. Si estende per 11 chilometri di lunghezza, varia da 5 a 8 metri di altezza e 6 metri (20 piedi) in tutta la parte inferiore, restringendosi fino a 5 metri in alto. Wangjinglou è uno delle 67 torri di guardia di Jinshanling, 980 metri sul livello del mare. A sud est di Jinshanling, c'è la Grande Muraglia Mutianyu che si snoda lungo altre montagne, da sud-est a nord-ovest per circa 2,25 km. È collegato con il passo Juyongguan ad ovest e con Gubeikou a est. Questa sezione è stata una delle prime ad essere rinnovata in seguito a delle agitazioni della Rivoluzione Culturale.
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipl071nIZVtkTlMDeEJRHv1cLaXLkx7eXzhDevV-fVcZw2Gt-CSmOgOuohncu17w7VHF5RJumR02hDiM4jajAaohjzo4FeiRNGovy5Tp3phTs9ooOsAWorIUl0nCQCkKVKphdnQxgbzP13/s1600/muraglia_china-wall-tudor.jpgAi margini del Golfo di Bohai c'è il Shanai Pass, la fine tradizionale della Grande Muraglia conosciuto come il "Il primo passaggio sotto il cielo" . La parte del muro che incontra il mare si chiama " Vecchia testa di Drago " , ed è all'interno del complesso Shanhai Pass. 3 km a nord di Shanhaiguan c'è lo Jiaoshan Great Wall , il sito della prima montagna della Grande Muraglia.15 km a nord est da Shanhaiguan, c'è Jiumenkou , che è l' unica parte del muro che fu costruita come un ponte.
Prima dell'uso di mattoni, la Grande Muraglia era stata costruita principalmente utilizzando terra battuta, sassi e legno. Durante la dinastia Ming, tuttavia, i mattoni furono utilizzati molto in molte aree della parete, così come lo furono erano i materiali come piastrelle, calce e pietra. Le dimensioni e il peso dei mattoni li rendeva più facili da lavorare rispetto alla terra e alla pietra, di conseguenza accelerando la costruzione. Inoltre, i mattoni poteva sopportare più peso e durare nel tempo meglio della terra battuta. La pietra può supportare proprio peso meglio dei mattoni, ma è più difficile da usare. Di conseguenza, le pietre tagliate in forme rettangolari sono state utilizzate per la fondazione e per brims and gateways interni ed esterni. Dei merli fiancheggiano la parte più alta della stragrande maggioranza del muro, con buchi per difendere alti poco più di 30cm e larghi circa 23 centimetri. Dai parapetti, le guardie potevano esaminare il terreno circostante. La comunicazione tra le unità dell'esercito lungo la lunghezza della Grande Muraglia, tra cui la possibilità di chiamare rinforzi e avvertire guarnigioni di movimenti nemici, era di grande importanza. Torrette di segnalazione furono costruite sulle cime delle colline o in altri punti alti lungo il muro in modo da renderle più visibili. I cancelli di legno forse erano usati come una trappola contro quelli che li attraversavano. Caserme, scuderie e  armerie sono state costruite vicino alla superficie interna del muro. 
Mentre alcune porzioni a nord di Pechino e vicino a centri turistici sono stati conservati e anche ampiamente rinnovati, in molti luoghi la Muraglia è in rovina. Le parti potrebbero essere usate come parco giochi o come fonte di pietre per ricostruire case e strade. Delle sezioni del Muro sono anche soggette a graffiti e ad atti vandalici. Delle parti sono state distrutte perché la Muraglia ostacolava le nuove costruzioni.
Più di 60 km della muraglia in provincia di Gansu potrebbero scomparire nei prossimi 20 anni, a causa dell'erosione causata da delle tempeste di sabbia. In alcuni punti, l'altezza del muro è stata ridotta da più di 5 metri a meno di 2 metri. Le torri di avvistamento quadrate che caratterizzano le immagini più famose del muro sono scomparse completamente. Molte sezioni occidentali del muro sono state costruite utilizzando il fango, piuttosto che mattoni e pietra, e quindi sono più sensibili all'erosione. Nel mese di agosto 2012, una sezione di 30 metri della muraglia nella provincia di Hebei, nel nord della Cina è crollata dopo giorni di forti piogge continue.