Il museo è stato pensato come un luogo pluridisciplinare destinato alla sperimentazione e all’innovazione nel campo delle arti e dell’architettura. Nel MAXXI risiedono due istituzioni museali, il MAXXI arte e il MAXXI architettura, le cui collezioni permanenti sono incrementate sia attraverso l’acquisizione diretta di opere che tramite progetti di committenza, concorsi tematici, premi rivolti alle giovani generazioni, donazioni, affidamenti. Direttore artistico dal 3 settembre 2013 è il critico d'arte Hou Hanru.
Oltre ai due musei il MAXXI ospita un auditorium, una biblioteca e una mediateca specializzate, una libreria, una caffetteria e un bar/ristorante, gallerie per esposizioni temporanee, performance ed iniziative formative. La grande piazza che disegna gli spazi esterni può accogliere opere ed eventi dal vivo.
All'interno una grande hall a tutta altezza conduce ai servizi di accoglienza, alla caffetteria ed alla libreria, all'auditorium e alle gallerie destinate a ospitare a rotazione le collezioni permanenti dei due musei, le mostre e gli eventi culturali.
Nel luglio del 1998 viene bandito dalla Soprintendenza Speciale Arte Contemporanea, su incarico del Ministero per i Beni Culturali, il concorso internazionale di idee per la realizzazione a Roma del nuovo polo nazionale, culturale ed espositivo, dedicato all'arte e all'architettura contemporanee.
Le linee di indirizzo del concorso prevedevano di integrare il progetto con il contesto del quartiere Flaminio, di conservare l'edificio che affaccia su via Guido Reni e il grande corpo a due piani al confine con la chiesa parrocchiale, di creare spazi aperti lungo il perimetro del progetto, di porre attenzione all'illuminazione naturale e al controllo ambientale, di creare continuità nella circolazione e nei percorsi.
Il progetto si confronta con il sistema urbano delle caserme, adottandone il profilo contenuto e orizzontale. La circolazione interna confluisce in quella urbana, sovrapponendo più strati di percorsi intrecciati e di spazi aperti alle condizioni specifiche del luogo. Le complessità delle forme, il variare e l'intrecciarsi delle quote determinano una trama spaziale di grande complessità. L'andamento rigato della copertura contiene una memoria degli shed dei capannoni preesistenti. Il percorso pedonale – che all'interno diverrà museale – attraversa il sito seguendo la sagoma arrotondata del museo e scivolando sotto i volumi in aggetto degli edifici. Il progetto sembra alludere alle stratificazioni storiche e archeologiche della città di Roma che si presentano con la metafora dei layers digitali.
L'idea progettuale sul piano architettonico presenta un segno deciso che predomina negli spazi all'aria aperta, segnati dai volumi in aggetto, e negli ambienti di accoglienza, poi contraddetto dalla spazialità più sobria delle gallerie destinate a ospitare le collezioni dei due musei. Con differenti gradi di permeabilità, flessibilità e trasparenza, le diverse gallerie sono connotate dal controllo delle condizioni ambientali e di luce. Arte, architettura e spazi per eventi dal vivo convivono in una sequenza scenografica di suites caratterizzate da un uso modulato e zenitale della luce naturale. Lo spazio non si identifica esclusivamente in un percorso lineare, ma offre una gamma di scelte alternative per far sì che il visitatore non torni mai sui propri passi, godendo di suggestivi scorci panoramici sull'architettura, le opere e la città.

Edificio D
Due volumi dell'ex caserma Montello sono recuperati dal nuovo progetto, diventando parte integrante del campus: l'edificio su strada viene inserito completamente nel corpo principale del museo; l'Edificio D è stato, invece, sede provvisoria dell'attività espositiva e culturale del MAXXI, nell'attesa della costruzione del museo vero e proprio.
Il primo intervento di recupero e adeguamento funzionale, realizzato in tempi brevissimi e basato sul criterio del “minimo intervento”, ha riportato gli ambienti interni alla spazialità originaria, restituendo unitarietà alle due grandi sale. La struttura in ferro a vista, il pavimento in battuto di cemento in cui affiorano i residui della pavimentazione originale in mattonelle di asfalto pressato, la continuità delle finestre lungo i due lati lunghi, conferiscono luminosità e grande respiro agli spazi espositivi. La semplificazione e la neutralità cromatica delle finiture determinano spazi di grande flessibilità che si offrono alle più diverse soluzioni allestitive.

Le collezioni
Il patrimonio del MAXXI architettura è costituito dalle acquisizioni dirette, ma è anche legato al sistema di gestione di un vero e proprio “patrimonio virtuale”, costituito dalla rete dei musei e degli archivi pubblici e privati presenti in Italia, che permette di estendere a dismisura il patrimonio di riferimento. Mediante intese e accordi specifici – in parte già in atto – è possibile considerare collegati al museo di architettura i fondi conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, l’Archivio Progetti IUAV di Venezia, l’Accademia nazionale di San Luca.
Oltre agli archivi personali, le collezioni di architettura comprendono gli archivi tematici, che raccolgono i progetti legati a un tema, come per esempio i materiali dei concorsi di progettazione promossi dalla DARC, tra cui quello per la realizzazione della sede del MAXXI e quelli legati alla missione istituzionale di promozione dall’architettura, come quelli destinati ai giovani architetti. Vi è infine una sezione che raccoglie disegni, modelli, schizzi e documenti legati a un progetto o a un singolo tema, e a questo circoscritti, che non possiedono cioè l’organicità presente in misura maggiore o minore in un archivio completo o in una sezione consistente di esso.
Le ricerche promosse dal MAXXI architettura hanno utilizzato la fotografia tanto come mezzo quanto come fine: come mezzo, in quanto strumento per l’indagine del reale, per registrare lo stato del paese nel suo mutevole paesaggio, mettendo a frutto le prerogative proprie del mezzo fotografico: documentare e interpretare per costituire memoria e formare coscienza. Il criterio guida nella scelta dei fotografi cui affidare le indagini è quello di individuare non semplici professionisti ma “autori” riconosciuti per la capacità interpretativa e per la qualità espressiva del loro lavoro. La selezione di autori presenti oggi nelle collezioni del MAXXI architettura non va intesa come esaustiva: è una collezione in fieri, che sarà ampliata con opere di altri autori – emergenti o di fama già consolidata – che compongono il panorama della fotografia d’autore.
La biblioteca
Il progetto di biblioteca è un’operazione già avviata molto prima dell’apertura del museo allo scopo di arricchire il patrimonio bibliografico già a uso esclusivo del personale della PARC. La biblioteca documenta la produzione artistica e architettonica contemporanea italiana e internazionale venendo così incontro alle esigenze degli studiosi, ma soprattutto in stretta connessione con le attività tecnico-scientifiche del museo quali le mostre, le relative attività didattiche e le acquisizioni di opere d’arte e architettura per le collezioni del museo.
Il progetto è stato pensato d’intesa con la Biblioteca della Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, con la volontà di formare, in futuro, un unico polo scientifico di riferimento, sia a livello nazionale, che internazionale, che operi in stretta interdipendenza. Il patrimonio librario, in costante accrescimento, è costituito da saggi, monografie, cataloghi di mostre, giornali e periodici specializzati, guide di architettura contemporanea, pubblicazioni sul paesaggio contemporaneo, dizionari di architettura contemporanea così come da fondi destinati a opuscoli, CD-Rom e DVD multimediali.
L’accrescimento della collezione, assicurato da una capillare campagna di ricerca finalizzata agli acquisti, è garantito anche dal continuo scambio di pubblicazioni con importanti musei e istituzioni culturali italiane ed estere, e da donazioni da parte di privati, collezionisti, artisti e gallerie. Il rapporto di scambio è stato avviato e curato sin dall’inizio del progetto.
Particolare interesse rivestono i fondi librari sugli artisti, le cui opere sono entrate a far parte della collezione permanente del museo, quelle dedicate alla museologia e alla museografia nonché alla didattica museale. La biblioteca del MAXXI è collegata al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), nella rete delle biblioteche italiane promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la cooperazione delle Regioni e dell’Università, nel Polo dell’Università di Roma "La Sapienza".
La videoteca
Alla base del programma culturale che sottende il progetto di creazione della videoteca del MAXXI, c’è l’intenzione di avvalersi delle energie tecniche e creative, che si vanno raccogliendo intorno al linguaggio del videodocumentario d’arte.
Per ciò che concerne l’architettura, l’iniziativa della videoteca riconosce e promuove il ruolo crescente dell’immagine filmica nell’ambito della documentazione e della comunicazione dell’architettura, attraverso la raccolta di documenti già esistenti e stimolando la produzione di nuovi contributi. I documentari fino a oggi realizzati rappresentano, nel loro insieme, le prime linee di indirizzo culturale del museo di architettura, nella duplice attenzione per la documentazione storica e per il taglio critico e interpretativo che propongono allo spettatore. I video prodotti dalla DARC per il MAXXI architettura sono Cataloghi della collana OperaDarc sulle mostre del MAXXI. In tal senso, la produzione delle video-interviste agli artisti della collezione già implementata andrà continuata e sviluppata.
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