
È stato insignito di numerosi premi e onorificenze tra i quali il Pritzker Prize nel 1992, del Premio Wolf per le arti nel 2001, del RIBA's Royal Gold Medal nel 2009 e del Leone d'Oro alla Carriera in occasione della 13° Mostra internazionale di architettura di Venezia nel 2012.
Quando è stato conferito a Siza il Premio Pritzker di architettura nel 1992, la citazione della giuria per il premio è stata che “le sue forme, modellate dalla luce, hanno una semplicità ingannevole, ma sono oneste.[…] Che la semplicità, dopo un esame più attento però, si rivela come grande complessità. C’è una sottile maestria di fondo di quelle che sembrano essere creazioni naturali. ” Questa definizione può essere applicata all’intervento di Siza per il padiglione del Portogallo.
L’elemento più rappresentativo di questo padiglione è il tetto che copre la piazza, che sembra bloccarsi dolcemente come un baldacchino. Qui è evidente, come, con un gesto apparentemente semplice, può rivelarsi una così grande complessità e bellezza. Siza aveva maturato l’idea di un tetto sospeso e la soluzione risultante è una lastra di cemento, spessa 20cm, supportato su cavi d’acciaio che pende naturalmente tra i due portici. Gli stessi portici sono alti 14 metri e sono stati progettati per sopportare la tensione molto forte causata dal tetto. Siccome poi Lisbona è una zona di alta attività sismica, la sottile copertura e l’edificio sono completamente separati, ciascuno con un proprio sistema di supporto strutturale, per contrastare virtuosamente l’azione del sisma. La copertura stessa è rivestita in piastrelle di ceramica di colore rosso e verde, con un evidente riferimento i colori nazionali del Portogallo e alla tradizione costruttiva locale che spesso ha utilizzato le azulejos (piastrelle di ceramica smaltata di stagno) come ornamenti degli edifici. I principali spazi espositivi si trovano in una parte del palazzo situato a nord della piazza monumentale. Questa parte del padiglione ha posto una serie di problemi per Siza. Per le Esposizioni Mondiali molti dei padiglioni costruiti sono caratterizzati per essere installazioni temporanee e destinate dunque ad essere abbattute al termine dell’Expo. Pensando alla sostenibilità ambientale, il comitato di Lisbona aveva deciso di assicurare che i padiglioni si sarebbero potuti utilizzare dopo la conclusione dell’Expo del 98.
Il padiglione è composto da due aree espositive: una per le mostre, mentre la seconda fornisce un ampio spazio esterno per alcune installazioni. Nominato per la progettazione strutturale, Arup ha fornito consulenze in ingegneria strutturale, meccanica, elettrica, e geotecnica, per la sicurezza antincendio, la progettazione illuminotecnica e per quanto riguarda l’acustica. Il secondo corpo dell’edificio è costituito da un volume a pianta rettangolare con due piani fuori terra e un piano interrato. I tre piani si sviluppano attorno ad uno spazio aperto riempito con terra per permettere la piantumazione. Da una parte dell’edificio si sviluppa un corpo complementare che si eleva per due piani fuori terra, separato dal corpo principale mediante una galleria.
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