Pei è nato a Canton, nella provincia di Guangdong in una nota famiglia di Suzhou. Suo padre, banchiere di primo piano, fu in seguito direttore della Banca di Cina e governatore della Banca Centrale di Cina. La residenza della famiglia è ora parte del patrimonio mondiale dell'umanità, classificata tra i Classici Giardini di Suzhou. La casa viene chiamata Giardino del Leone della Foresta, ed è caratterizzata da molte sculture di pietra scavate naturalmente dall'acqua. Pei amava il modo in cui gli edifici si combinavano con la natura, e in particolare i giochi di luci e ombre.
Nel 1944 tornò ad Harvard, dove conseguì nel 1946 il master in Architettura e rimase lavorando come assistente. Ricevette il Wheelwright Traveling Fellowship nel 1951 e fu naturalizzato statunitense nel 1954. Il grande Louvre, la più estesa istituzione museale del mondo, definito "il museo dei musei", ha trovato un funzionale adeguamento per accogliere lo sbalorditivo numero di visitatori, grazie al progetto dell'architetto Ieoh Ming Pei, originario della Cina.
Concepito e a lungo utilizzato come dimora reale, il Louvre da tempo non presentava spazi flessibili e idonei ad ospitare i servizi ed i percorsi richiesti da un moderno e funzionale museo.
Il programma d'adeguamento, promulgato nel 1981 dall'allora Presidente della Repubblica francese Francois Mitterand, prevedeva la modernizzazione del monumento nazionale e la sua integrazione con la città di Parigi, senza pregiudicarne l'integrità storica e culturale.
Il progetto di Pei risponde a queste istanze con un intervento che prevede due fasi suddivise nel tempo.
La prima, iniziata nel 1983, riguarda la sistemazione del nuovo ingresso principale, sotto la vasta superficie della corte centrale, il cortile Napoleone, ricavato da Pei tramite un'addizione sotterranea di 46.000 metri quadrati che, smistando la folla dei visitatori tramite tre braci di collegamento alle tre ali del museo, ospita una serie di servizi tecnici indispensabili: ingresso, servizi, informazioni, ristoro, un auditorium, laboratori e due gallerie per esposizioni temporanee.
A questa fase è corrisposto il contemporaneo adattamento ed allestimento del'edificio disposto ad U intorno al cortile centrale.
La conclusione di questa fase può essere indicata nel 30 marzo 1989, data dell'inaugurazione ufficiale della Piramide di vetro.
Essa costituisce una sorta di lungo ingresso a portico che ritarda l'entrata alle gallerie principali: le due piramidi più piccole, invece, forniscono ulteriore luce e ventilazione agli spazi sotterranei.
La seconda fase, conclusasi nel 1993, ha previsto la riconversione ad area espositiva del'ala Richelieu, già occupata dagli uffici del Ministero delle Finanze, incrementando di ben 36.000 metri quadrati la superficie calpestabile del Grande Louvre.
Lo stratagemma di diffondere luce naturale nello spazio interrato dell'ingresso principale tramite una piramide di vetro, attorniata da altre tre di grandezza minore, ha reso l'intervento di Pei uno dei più discussi in Europa.
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