L’ordine tuscanico si definì in ambiente etrusco ed italico (Paestum, tumulo della Cucumella a Vulci) come variante locale dell’ordine dorico.
Venne impiegato anche nell’architettura romana e fu poi ripreso
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CORNICE: sporgente e priva di dentelli
FREGIO: suddiviso in metope (decorazione a bassorilievo) e triglifi (con tre scanalature)
ARCHITRAVE: liscio
CAPITELLO: formato da abaco (parallelepipedo schiacciato) ed echino (forma svasata)
FUSTO: rastremato verso l’alto, percorso da venti scanalature con crinale divisorio tagliato ad angolo vivo, oppure liscio.
Rapporto entasi-altezza 1:6
BASE: Tuscanica: formata da plinto e toro
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